ugola d'oro Ugola D’Oro 06-06-2001 “Bellissima, la città di Yaman è bellissima!” dice, il mio amico,  Françoi, un emergente violinista francese. Eccoci sei diciottenni, di cui tutti giapponesi eccetto uno, nella bella Yaman in India. Per noi era la scusa del nostro viaggio dei diciotto anni, ma in realtà per me era un viaggio, che il mio idolo, Doumoto un grande musicista classico, mi aveva consigliato per riacquistare fiducia in me, che desideravo essere come lui, accettai con molto piacere. Quindi io Taro Mitsuki , aspirante pianista, sono partito con i miei amici, Kory, Itako, Najuishy, Françoi e Nisan, pronti per chi sa quale avventura. Nisan, il nostro clarinettista, indossa un appariscente camicia  a fiori, i bermuda, gli occhiali di sole sopra la testa bionda e le infradito, mentre tanta di spostare una valigia pesantissima, come sempre si porta dietro troppe cose, mentre io mi lascio ammagliare , assieme a François, dal panorama … Kory si lascia ad attirare da tutt’altro spettacolo, ovvero le belle indiane, con lui si affilano anche Itako e Najushy, mentre Nisan cerca solo di far fare un cm a quella ‘cosa’ che lui chiama valigia. “Sorridi già! Questa vacanza ci farà proprio bene!” mi dice Najuishy, mentre mi prende sotto gomito, mentre segue con lo sguardo una bella ragazza indiana che li concede un sorrise. * “Ecco, ora va meglio!”, mi dico mentre mi infilo un bel capello colore, dei raggi del sole, che si lega perfettamente al colore miele dei miei capelli, ed al mio bianco vestiario. Faccio una giravolta davanti lo specchio,  metto in bella mostra una conchiglia gialla, in cui dentro c’è racchiusa la mia esistenza una perla. La mia esistenza in una perla? Si se si è la principessa sirena del Oceano Pacifico del Sud, quindi il fatto che io abiti in quelle acque mi ha dato l’aspetto di una polinesiana ed adesso mi trovo in India a Yaman, mentre aspetto che la mia amica principessa del oceano indiano venga qui, così da poter passare 30 giorni tra i terrestri come premio per la nostra maturità, abbiamo tutte è due 19 anni e dunque come metà ideale abbiamo scelto la nostra bella India. Prendo la tracolla e ci butto dentro le chiavi mentre sorridente esco di casa, cammino a passo tranquillo. Ci sono molti ragazzi che mi fissano, amano mangiar misi con gli occhi, mi trovano un bel bocconcino, ma lo fanno solo perché non hanno visto la mia amica, Sara, le è bellissima, ha tutte le caratteristiche di un idiana, quindi è bellissima. Mentre mi lascio a questi pensieri, al momento di scendere una scalinata di marmo le mie zeppe da otto cm, non mi aiutano ed ai me a metà scala scivolo, finendo … * Ho sistemato le valigie al l’ostello, ed io e Nisan stiamo facendo una passeggiata, quando passando accanto una scala di marmo, qualcosa attira la mia attenzione, è una ragazza che urla, non faccio intempo a vederla in volto, che già mi è caduta addosso, sbatto la testa per terra e poi niente. Quando riapro gli occhi, mi ritrovo la faccia di una dea davanti, ha la pelle chiara, bensì si vede lontano un miglio sia polinesiana, ha gli occhi castani ed i capelli biondissimi, per risvegliarmi mi ha tirato degli schiaffetti, non sono ancora completamente cosciente, da non rendermi conto che lei è sopra di me. Mi sorride beata e mi dice: “Piacere Coco Langian!”, mentre allunga una mano verso di me, non ci credo mi ha parlato in giapponese, avrà intuito che lo parlo dal mio aspetto, le stringo la mano e sorridente le disse: “Taro Mitsuki!”, ometto di dirli che sono un astro nascente della musica classica, ma sono certo che anche lei, non mi abbia detto qualcosa di importante, d’altronde non riveli la tua vita ad un estraneo. “Io sono Nisan!” dice il bel biondo, mentre porge la mano a Coco, che afferrandola volentieri si fa tirare su, io sono ancora steso sul asfalto, ma ora sono incantato a guardare il bel corpo di Coco, le mi guarda dall’alto, mi sorride e dice: “Signor Mitsuko non si alza?”, ecco arrossisco mi sento un idiota,  in un batter di ciglio mi tiro su. Ora siamo faccia e faccia, mentre si sistema un ciuffo, troppo coraggioso, che  non vuole mettersi alla pari degli altri, mi dice: “Cosa ci fanno due bei ragazzi come voi in India?”, io un po’ rosso dico: “Siamo qui insieme ad altri 4 nostri amici per festeggiare i 18 anni!”, lei mi guarda un po’ malinconica e dice: “Che peccato avete 18 anni, siete piccoli!”, io la guardo nei suoi grandi occhi marroni, mentre spavaldo Nisan dice: “Perché lei miss Maturità quanti anni avrebbe??”, lei lo guarda malissimo: “19 baby! Porta rispetto!”, io ridacchio, un autentico angelo ma con un bel caratterino. * “Principessa faccia attenzione!!”, mi raccomanda una mia ancella, prendendomi la mano, disparivano e temono che io Coco, possiamo stare 30 giorni tra i terrestri anno paura, fondamentalmente di due cose: ‘Che diventiamo schiuma di mare o la peggiore che possiamo innamorarci dei bipedi!’, ma io e Coco, non potremmo mai innamorarci dei terrestri, sarebbe una cosa troppo strana. “Tranquilla Latisha!”, le dico, abbracciandola, “io tornerò da questa vacanza tutta d’un pezzo, non sarò ne schiuma di mare ne avrò il cuore spezzato i due!”, la rassicuro, le mi strige, Latisha mi ha praticamente cresciuta , ovvio che sia preoccupata, ma io non le mento, ne sono certa tornerò intatta. “Ora però fammi finire la valigia!” dico, mentre  mi butto sopra una sedia, le squame della mia coda brillano, le conchiglie sul seno, brillano ancora di più, ma la cosa che brilla di più e la perla delle principesse, Latisha prende una conchiglia-pettine,  si prende la briga di pettinarmi i lunghi e lisci capelli, colore della spiga matura, “Sara sei così bella e liba, gli umani sono subdoli, fai seriamente attenzione!”, mi ripete ancora mentre passa la conchiglia tra i capelli, il suo anziano viso è assopito nei ricordi, lei sa di cosa parla, anche se non me la mai detto, sono certa che lei fu innamorata di un mortale, “D’accordo io e Coco staremo attentissime!” dico ancora una volta per tranquillizzarla ma tutto quello che la farebbe stare calma è che le dicessi, che non parto, e che resto nel mare, il resto sono tutte parole. * “Hem bhe!! 19, 18 quasi la stessa cosa!”, mi dice il ragazzo castano, prendendo un po’ di coraggio, mentre il biondo con quegli splendidi occhi verde giallaceo non mi molla un attimo, sbuffo e dico: “Rimango comunque più grande!”, giro i tacchi e me ne vado. Chi sa se quei due li rincontrerò, francamente spero di si, specialmente quel bel castanino, Taro Mitsuko, sperando non veda mai Sara, altrimenti potrebbero innamorarsi a vicenda … E noi non possiamo permettercelo, non potremo mai permettercelo.