FanFiction Atri - Cartoon Disney | Il frutto piu' dolce di MarySaeba92 | FanFiction Zone

 

  Il frutto piu' dolce

         

 

  

  

  

  

Il frutto piu' dolce   (Letta 59 volte)

di MarySaeba92 

5 capitoli (in corso) - 0 commenti - 0 seguaci - Vietata ai minori di 16 anni

    

 

Sezione:

FilmAtri - Cartoon Disney

Genere:

Commedia - Romantico - Angst

Annotazioni:

Lemon

Protagonisti:

Bruno Madrigal - Camilo Madrigal - Altri

Coppie:

Bruno Madrigal/Camilo Madrigal (Tipo di coppia «Yaoi»)

 

 

              

  


  

 3. Invito 

 


  

La mattina era iniziata con una temperatura mite, ma ora faceva freddo. Tutto perché Pepa non riusciva a staccare gli occhi dal fratello, che sembrava sulle spine. Non toccava cibo, sussultava per un nonnulla, era come se non fosse affatto lì, ma da qualche parte sulle nuvole.
 
“Bruno, va tutto bene?” chiese con cautela, e lui balzò di nuovo, fingendo immediatamente indifferenza.
 
“Sì, tutto bene...sono impegnato, sai. Va tutto bene”
 
Dopo quelle parole, fece ancora più freddo, ma non per colpa di Pepa. Era come se una grossa nuvola fosse sospesa sopra l’uomo e diventava sempre più nera.
 
“Io...ti porto uno spuntino” annunciò, allontanandosi frettolosamente, ma Bruno non le diede retta. C’era un uragano di sensazioni nei suoi pensieri che risucchiava tutto ciò che lo circondava, e non aveva smesso da quando lui, come un codardo, era scappato via dalla più bella donna del mondo. Si sentiva incredibilmente disgustato.
 
Camilo lo notò. Lo aveva osservato fin dalla sera prima, mentre suo zio lo guardava con aria strana, fissava il piatto, ma non toccava cibo.
 
-Mi domando cosa farebbe se lo scoprisse?- si chiese il ragazzo, ma respinse il pensiero. Non aveva ancora giocato abbastanza. Osservare i tormenti emotivi dello zio, tuttavia, non era divertente.
 
Un pizzico di senso di colpa quasi giunse al cuore del giovane, ma trovò una scappatoia.
 
-Non vuoi farlo soffrire, vero?- pensò Camilo, avvicinandosi alla sua vittima, -dato che non riesce a compiere il primo passo, devo spingerlo!-
 
“Zio!” esclamò il ragazzo, piazzando la mano sulla spalla dell’uomo. Bruno non sobbalzò, ma si spaventò comunque. Le sue labbra si strinsero e le sue sopracciglia si abbassarono.
 
“Camilo! Non spaventarmi così, ti ho detto” tentò di apparire minaccioso, ma sembrava più sul punto di piangere.
 
“D’accordo, d’accordo. Perché sei così nervoso? Dopo che ti ho visto ieri...”
 
“Sssh!” Bruno gli posò l’indice sulle labbra, impedendogli di finire. Il suo sguardo guizzò intorno.
 
Si chinò verso l’orecchio di Camilo, così assurdamente vicino che quasi lo toccò con le labbra e sussurrò, scaldandogli il collo:
 
“Dolores è nei paraggi”
 
Camilo sbuffò. Respinse piano lo zio, sfregandosi l’orecchio bollente. Una strana sensazione lo attraversò, ma la scrollò via subito, pensando al suo piano originale.
 
“Non preoccuparti, è impegnata con il suo ragazzo. Quando stanno insieme, non sente nessuno tranne lui”
 
Bruno annuì, comprendendo. Non aveva capito, prima, come fosse possibile, ma anche lui non prestava attenzione e ciò che aveva intorno quando ricordava...ricordava...
 
Prima che lo zio tornasse nel suo mondo, Camilo si mise all’opera.
 
“Sai, Cassandra ti ha visto, ieri” disse con invidiabile disinvoltura, come se il suo dono non fosse la recitazione, ma l’inganno.
 
-E tu chi saresti, piccolo mascalzone?- gli vennero improvvisamente in mente le parole dei genitori pronunciate in un momento della lontana infanzia. Erano vere ancora adesso.
 
“C-cosa? Davvero?” la stanchezza e la confusione di Bruno evaporarono all’istante non appena Camilo terminò la frase. Era esattamente la reazione che Camilo aspettava. Tutto stava andando come programmato.
 
“Sì, ha visto come sei scappato via da lei”
 
Camilo volle trasformarsi nella donna e dare prova della sua abilità, ma si trattenne e finse un’espressione triste.
 
“Era davvero dispiaciuta” disse e osservò soddisfatto le emozioni che si alternavano sul volto dello zio l’una dopo l’altra: gioia, malinconia, paura...infine, perplessità.
 
“Perché?” chiese l’uomo, non aspettandosi affatto la risposta che ricevette.
 
“Per questo motivo, no?” Camilo trattenne a malapena un ghigno malizioso, “aspettava che ti facessi vivo...e all’improvviso scappi. Ha pensato addirittura che non volessi saperne di lei”
 
“Che sciocchezza!” gridò Bruno, ma sorpreso dalla sua stessa voce, continuò con tono più basso. “Cioè...non è così”
 
“Se è vero, dovresti incontrarla” spiegò il nipote, osservandosi le unghie della mano, che avevano bisogno di una spuntatina. “Stasera, per esempio”
 
“Cosa?!” urlò di nuovo Bruno.
 
Un’altra dichiarazione simile del nipote avrebbe potuto costargli la voce. Dopo essersi un po’ calmato, continuò: “Ma Camilo, come posso farlo? Quando le sono vicino, mi tremano le gambe, il petto si stringe, le mani sudano e...”
 
“Non importa!” assicurò fermamente Camilo, stringendogli così forte le guance che Bruno sembrava un pesce boccheggiante, “se hai tanta paura, lascia fare a Hernando. Lui non ha paura di niente, vero?”
 
Camilo non poteva credere che stesse parlando di una fantasia delirante che Bruno aveva creato fingendo fosse reale, ma non aveva molta scelta. Non sarebbe stato un problema parlare brevemente con una delle personalità di Bruno. Almeno l’uomo avrebbe compiuto un passo verso Cassandra, ed era un grande progresso. L’uomo guardò il nipote come fosse il suo salvatore.
 
“Non devi fare altro che presentarti, organizzerò io l’incontro” lo rassicurò Camilo, “oggi alle 8 alla fontana. Te lo ricordi?”
 
“Grazie, Camilo!” balbettò Bruno, stringendo forte il nipote in un abbraccio e attaccandosi al suo collo. Solo in quel momento il ragazzo notò che suo zio era leggermente più basso di lui. Per qualche motivo lo trovò divertente. Forse anche adorabile. Una strana sensazione di calore lo riempì e Camilo cedette, abbracciando Bruno a sua volta. Era sempre più intrigato.
 

 

     


                     





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