FanFiction Atri - Cartoon Disney | Fedeli affamati di MarySaeba92 | FanFiction Zone

 

  Fedeli affamati

         

 

  

  

  

  

Fedeli affamati   (Letta 79 volte)

di MarySaeba92 

1 capitolo (conclusa) - 0 commenti - 0 seguaci - Vietata ai minori di 16 anni

    

 

Sezione:

FilmAtri - Cartoon Disney

Genere:

Erotico - Introspettivo

Annotazioni:

Traduzione

Protagonisti:

Bruno Madrigal - Camilo Madrigal

Coppie:

Non indicate

 

 

              

  


  

 Capitolo unico 

L’abitudine di Camilo di giocare con i capelli di Bruno diventa qualcosa di più. (Encanto - Bruno/Camilo)


  

Questa è una
fanfiction tradotta dall’inglese, potete trovare i dettagli dell’originale qui sotto.



 



Titolo originale:
The starving faithful



Link storia originale:
https://archiveofourown.org/works/36907390



Link autore: https://archiveofourown.org/users/haemoheretic/pseuds/haemoheretic



 



 



 



 



Inizia abbastanza
innocentemente.



 



Quando Bruno era tornato in
famiglia, Camilo si era preso la responsabilità di districare il nido di topi –
letteralmente – sulla sua testa. Gli è sempre piaciuto aiutare Dolores con i
suoi ricci, dopotutto, era una buona scusa come un’altra per cercare di
convincere l’uomo a uscire dal suo guscio.



 



Ora, quando trascorrono del
tempo insieme – il che accade spesso – il più delle volte Camilo si ritrova sul
letto di Bruno, con Bruno mezzo steso sul pavimento.



 



“Per pensare meglio” aveva
detto a Camilo. Oggi è come sempre. Camilo passa pigramente le dita tra i
capelli di Bruno, mentre Bruno divaga...su qualsiasi cosa. L’attenzione di
Camilo si sposta, concentrandosi interamente sulla sensazione dei ricci di
Bruno. Vicino a un orecchio si è formato un ricciolo perfetto, Camilo lo
avvolge dolcemente intorno all’indice.



 



Mentre lo lascia andare, il
ricciolo si impiglia e Bruno emette un rumore. Camilo fissa la sua testa,
incerto su quanto è appena successo. Riconosce un lamento di dolore, e non si è
trattato di quello. Sembrava sospettosamente di piacere.



 



“Scusa” mormora.



 



“È okay” arriva la risposta
leggermente tesa.



 



Mh.



 



Ricomincia a pettinare i
capelli di Bruno, lo sente rilassarsi contro il letto. Camilo è fin troppo
consapevole di come le sue ginocchia siano ai lati della testa di Bruno: una
posizione comoda per il suo compito, sì, ma ora Camilo pensa a un tipo di posizione
completamente diverso.



 



Mentre il pensiero gli
attraversa la mente, le dita di Camilo si flettono involontariamente e Bruno
emette di nuovo quel rumore. È una specie di piagnucolio strozzato, pensa
Camilo. Sicuramente non è per dolore. Non riesce a vedere il viso di Bruno, ma
le sue spalle sono leggermente curve in avanti ed è molto immobile. La mano di
Camilo è ancora intrecciata nei suoi capelli, non può muoversi. Si
allontanerebbe se Camilo allentasse la presa?



 



Lo fa appena.



 



Bruno rilascia un respiro
tremulo e si reclina indietro.



 



La stanza è silenziosa, tranne
che per i loro respiri e il cuore di Camilo che gli martella nel petto. Con
cautela, torna a far scorrere le punte delle dita sul cuoio capelluto di Bruno,
calmando sia se stesso che Bruno. Qualunque sia l’incantesimo su entrambi, non
può spezzarlo ora.



 



Un piano inizia a prendere
forma. Camilo abbassa una mano e traccia la mascella di Bruno con il pollice.
Bruno si inclina verso il tocco, un altro sospiro gli sfugge dalle labbra.
Bene. Si sposta in avanti, fino a ritrovarsi sul bordo del letto. Le sue nocche
sfiorano l’interno coscia, la sua mano è l’unica cosa che impedisca alla testa
di Bruno di appoggiarsi lì. E se si appoggiasse un pochino più indietro...



 



Non è che Camilo non si sia
accorto del calore accumulatosi tra le sue gambe. Solo ora, però, considera
l’assurdità di ciò che sta facendo. Il punto di non ritorno è questione di
pochi centimetri.



 



E non è che non si renda conto
che questa è un’idea terribile. Il punto, però, è che le cattive idee di Camilo
sono sempre state le sue migliori idee.



 



Raccoglie i capelli di Bruno in
una coda alla base del collo e li stringe, e l’uomo geme, e la decisione è
presa. Camilo muove i fianchi in avanti, assicurandosi che Bruno possa sentire il
suo sesso contro la testa.



 



“Ah, Camilo” dice Bruno,
girandosi e incontrando gli occhi di Camilo, riuscendo solo a sfregare la
guancia contro l’erezione di Camilo. Camilo reprime un lamento e cerca di
sorridere fiducioso.



 



“Sì, zio?” risponde, osservando
Bruno che lotta per formulare una frase. I suoi occhi, anneriti di lussuria,
continuano a saettare tra il viso di Camilo e il suo inguine.



 



“Noi” inizia Bruno, debolmente,
“non dovremmo”



 



Camilo alza le spalle. Sorride:
“Lo so”



 



Un altro suono di Bruno, un
ringhio dalle profondità della sua gola, e Camilo fatica a tenere i fianchi
fermi. “La porta è proprio lì” aggiunge, senza staccare lo sguardo da Bruno.



 



Bruno si ferma, si acciglia.
“Ma questa è la mia stanza”



 



Ah. Anche in un momento come
questo, è sempre lo stesso, goffo Bruno.



 



“Oh mio dio” borbotta Camilo, e
gli afferra i capelli, “girati”



 



La vista di Bruno in ginocchio,
con le guance arrossare e le labbra socchiuse, non è nulla per cui Camilo
potesse prepararsi. Con le dita tra i suoi capelli, guidandolo in avanti, china
la testa come un peccatore. Si muove con lentezza straziante: prima annusando
la stoffa tesa, poi premendo leggeri baci per la sua lunghezza. 



 



Da quanto tempo lo desiderava?



 



Camilo lo asseconda per un po’,
poi lo tira indietro, godendosi il modo in cui grida. Troppo oltre per poter
provare imbarazzo, abbassa i pantaloni e, oh, l’espressione sul viso di Bruno
quando lo vede sembra affamata.



 



Lo sguardo di Bruno si sposta
brevemente su quello di Camilo, con una domanda. Camilo risponde cullando
teneramente la sua testa, sfregando le unghie e premendosi contro le labbra di
Bruno. E grazie a Dio, Bruno coglie la risposta.



 



Il mondo di Camilo si
restringe: sulla lingua di Bruno che si trascina sulla punta, le lunghe dita avvolte intorno alla base,
i suoi occhi socchiusi dal piacere. Ogni volta che le dita di Camilo si
arricciano e tirano, Bruno emette un basso ringhio che arriva dritto al
cervello di Camilo.



 



“Bello” tenta e viene
ricompensato da Bruno che si aggrappa alle sue cosce, “sei così bello, zio” e
le dita di Bruno scavano abbastanza da creare lividi mentre prosegue fino in fondo.



 



Camilo afferra una manciata di
riccioli e tira finché la sua pelle non diventa bianca. Affonda i talloni alla
base della schiena di Bruno, bloccandolo contro il suo corpo. Ogni movimento
serve solo ad alimentare la disperazione di Bruno, e dio, tutto ciò che Camilo
può fare è aggrapparsi mentre i suoi fianchi scattano in avanti, scopando la gola di Bruno...


Bruno lo tiene fermo quando viene, la gola intorno a lui inghiotte ogni goccia. Camilo sussulta involontariamente e crolla in avanti. Avvolge le braccia
intorno alla testa di Bruno e rimane lì, in silenzio, fino a quando le scosse
passano.



 



“Ehi” dice Bruno piano.



 



“Mh”



 



“Fammi alzare”



 



“Non voglio” borbotta Camilo,
ma obbedisce. Bruno si mette accanto a lui sul letto, le mani tranquille sulle
gambe.



 



Camilo già sente quello che sta
per dire. ‘Mi dispiace’ e ‘È stato uno sbaglio’ e ‘Dovresti starmi lontano’,
tutto con quel tremolio nella voce che fa venire voglia a Camilo di baciarlo e
torcergli il collo allo stesso tempo.



 



Fanculo, pensa Camilo.



 



Sposta le gambe su quelle di
Bruno e si accoccola sotto il suo mento. Bruno ricade sul letto con il suo peso
addosso, permettendo a Camilo un accesso migliore per rannicchiarsi su di lui.



 



“Non si torna indietro” dice
contro il petto di Bruno.



 



Una rapida pressione delle
labbra contro la sua fronte è tutta la risposta di cui Camilo ha bisogno.



 

 

     


                     





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