FanFiction Ranma 1/2 | La maledizione del primo amore di lo_storico | FanFiction Zone

 

  La maledizione del primo amore

         

 

  

  

  

  

La maledizione del primo amore   (Letta 187 volte)

di lo_storico 

1 capitolo (in corso) - 0 commenti - 0 seguaci - Per tutti

    

 

Sezione:

Anime e MangaRanma 1/2

Genere:

Romantico - Drammatico

Annotazioni:

Happy Ending

Protagonisti:

Ranma Saotome - Akane Tendo

Coppie:

Ranma Saotome /Akane Tendo (Tipo di coppia «Generic»)

 

 

              

  


  

 Il momento della consapevolezza 

E se Akane non fosse stata il primo amore di Ranma?


  

Erano passati poco più di tre mesi dal fallito matrimonio a casa Tendo tra Ranma e Akane; nonostante Soun avesse stabilito che non si sarebbe fatto un nuovo matrimonio finché i due giovani non avessero risolto i propri problemi, le cose stavano andando pian piano verso la normalità. Gli adolescenti artisti marziali si stavano sempre più avvicinando l´un con l´altra e avevano cominciato davvero a mettere ordine nella propria vita amorosa: Akane con Kuno e i ragazzi del liceo Furinkan che avevano ripreso a corteggiarla alla vecchia maniera, tentando di sconfiggerla per ottenere un appuntamento con lei, Ranma con le sue restanti tre fidanzate. La ragazza Tendo, memore delle conseguenze di uno scontro diretto, aveva posto una condizione: se Kuno e i ragazzi l´avessero sconfitta una volta, sarebbero potuti uscire con lei, ma se avessero perso avrebbero cessato per sempre ogni tentativo. Sorprendentemente il piano riuscì, nonostante il gruppo avesse messo maggior energia del solito nell´affrontarla, ma tuttavia erano molto indietro rispetto ad Akane in termini di forza. Quindi, come promesso, da quel giorno cessarono di molestare la ragazza, incluso Kuno, che evidentemente aveva un certo codice d´onore, malgrado la stupidità che lo affliggeva. 

Anche Ranma gestì la situazione abbastanza bene, ma non si seppe in che modo avesse convinto Ukyo, Shampoo e Kodachi a cessare di inseguirlo per sempre; sentirono dire che le aveva radunate al ristorante "Il Gatto", insieme ad Obaba come testimone, che parlò loro per circa un´ora e che uscirono dal locale singhiozzanti e in lacrime. Subito dopo partirono tutte quante: Kodachi si trasferì alle Hawaii con il padre, Ukyo decise di tornare nella natia Osaka mentre Shampoo partì per il suo villaggio in Cina. Quello che nessuno a casa Tendo si aspettava era che le tre ex-spasimanti si presentassero, abbracciassero con aria triste Ranma a turno e gli sussurrassero un semplice: "Buona fortuna", prima di andarsene definitivamente da Nerima.  

Ovviamente i più felici di tutti erano Soun e Genma, che vollero festeggiare quella sera stessa il lieto evento con una cena di prim´ordine, preparata da Kasumi e da Nodoka. Tutti si stavano divertendo, eccetto lo stesso Ranma, che per qualche motivo aveva un´aria mesta e quasi non aveva toccato cibo. Gli altri commensali se ne accorse e cercarono di rianimarlo, ovviamente a modo loro. Il primo fu Genma, che grossolanamente gli disse: "Animo ragazzo, perché sei così giù? Ora che ti sei liberato di quelle ragazze, il tuo matrimonio con Akane non ha più ostacoli!". La gioia del patriarca Saotome fece il paio con quella di Soun, che tra fiumi di lacrime esclamò: "Sì, ora tu e la mia bambina vi potete finalmente sposare! Oh, dobbiamo sistemare il dojo, fare i preparativi, convocare un prete...". Le buffonate dei due padri indispettirono il ragazzo, già pronto ad esplodere, finché Nodoka li zittì estraendo la sua katana; dopodiché, la madre amorevole disse al figlio: "Ranma, cosa ti prende? Sei dispiaciuto di aver ferito i loro sentimenti? Mi spiace  molto, ma in amore funziona così...". Ranma strinse le mani a pugno così fortemente da far sbiancare le nocche, strinse i denti e sussurrò aspramente: "No, non è per questo. E´ solo... lascia perdere". Quindi si alzò di scatto, diede a Kasumi un rapido ringraziamento per la cena e salì in camera, dicendo che era un pò stanco. I commensali lo guardavano con un misto di incredulità e preoccupazione; con quest´ultima sensazione si trovava Akane lo guardò andar via con un misto di rabbia, timore e dolore. Pensò: - Cosa c´è che non va in lui? Pensavo sarebbe stato contento di essersi liberato delle altre fidanzate. Se non altro, per avere un pò di respiro. Glielo chiederò domani, dopo la scuola -. Quindi finì la sua cena in silenzio, ringraziò e andò anche lei di sopra. 

Il mattino seguente le famiglie Tendo e Saotome erano raccolte attorno al tavolo della colazione; mancava Ranma, che ancora non era sceso, mentre Akane e Nabiki erano già nelle loro uniformi scolastiche e pronte per la scuola. Finalmente il ragazzo scese al piano terra, ma aveva qualcosa di strano: invece del suo solito abbigliamento in stile cinese, indossava il completo più formale che aveva (ossia la divisa cinese Mao verde e il berretto con la stella rossa) e non aveva la cartella scolastica. Prima che ognuno formasse domande a raffica, disse: "Oggi non vado a scuola. Ho una visita urgente da fare. Tornerò stasera per cena. Arrivederci". E detto ciò, uscì dal soggiorno e dalla casa prima che gli astanti se ne rendessero conto. Ovviamente, la prima a reagire fu Nabiki, che, con un sorrisetto sornione e volendo stuzzicare la sorella minore, esclamò: "Chissà dove sta andando? Forse ha un appuntamento con un´altra ragazza?...". Non aveva neanche finito la frase che già attorno al tavolo volarono urla e recriminazioni, del tipo "Il ragazzo non tradirebbe mai la sua fidanzata!" (da Genma), "Mio figlio non è così!" (da Nodoka), "Se osa farlo, è un uomo morto!" (da Soun), "Non è carino dire queste cose, Nabiki" (da una Kasumi molto imbronciata, la cosa più vicina alla rabbia che qualcuno avesse mai visto). Stranamente, l´unica a restare in silenzio fu proprio Akane, la quale, ribollente di rabbia e gelosia, si alzò di scatto e si avviò alla porta, urlando: "Non mi interessa dove va quell´idiota!" e sbattendo violentemente l´uscio. Tra lo sconcerto generale, nessuno aveva notato che la cartella di Akane era rimasta lì in soggiorno, e che mancava un soprabito marrone dall´attaccapanni. 

Intabarrata nel soprabito e con la furia che la dominava, Akane aveva deciso di pedinare il fidanzato per vedere se davvero aveva un appuntamento con un´altra ragazza; accidenti a Nabiki e al suo sarcasmo che le aveva instillato questo dubbio. - Sta davvero vedendo qualcun´altra? Se davvero è così, lo ridurrò in poltiglia! -, questi erano i pensieri della ragazza mentre seguiva il ragazzo, che, stranamente, invece di saltare sui tetti, camminava a passo lenti e deciso, perso nel suo mondo. Ad un certo punto, si fermò davanti ad un fioraio e acquistò un mazzo di camelie rosa; Akane vide tutto e stava per esplodere di rabbia proprio lì, poiché la camelia in Giappone è simbolo di amore eterno. Questa era una prova inoppugnabile che stava vedendo un´altra donna, ma decise di aspettare il momento buono per smascherarlo davanti la ragazza. Furente, la giovane artista marziale seguì Ranma fino alla metropolitana, dove prese il treno per il quartiere di Shinjuku, sedendosi a diversi posti di distanza da lui senza però perderlo di vista. Quando giunsero alla stazione di Shinjuku, Akane rischiò di perderlo in mezzo all´enorme folla che si accalcava vicino i vagoni ferroviari, ma riuscì a individuarlo poco prima che uscisse dalla metropolitana. 

Il pedinamento proseguì per circa mezz´ora, e Akane divenne sempre più confusa, perché Ranma si stava dirigendo verso la periferia del quartiere, dove scarseggiavano i luoghi tipici per un appuntamento romantico. La confusione divenne totale quando lo vide entrare nel posto che meno si aspettava andasse: un cimitero. Ora tremante e stordita, Akane procedette con cautela a seguire il fidanzato dentro l´ultima casa dei vivi, tenendosi ben distante e nascondendosi dietro i pochi alberi che erano lì piantati. Dopo cinque minuti, vide poi Ranma fermarsi davanti una tomba; non riusciva a vedere il nome inciso sulla lapide, né a sentire cosa il ragazzo stesse dicendo, ma osservò come avesse posato delicatamente i fiori per terra, lavato la fredda pietra con l´acqua in segno di rispetto e si fosse intrattenuto quasi mezz´ora lì davanti. Akane era rosa dal tarlo della preoccupazione e della confusione: perché Ranma aveva visitato un cimitero? Di chi era quella tomba? E perché, ad un certo punto, il ragazzo ostinatamente orgoglioso e che non ammetteva mai i suoi sentimenti, si era messo a piangere silenziose lacrime davanti la lapide? Queste domande la tormentarono per un pò, fino al momento in cui Ranma lasciò il cimitero silenziosamente e mestamente; quando uscì dall´area, Akane si avvicinò alla tomba e lesse il nome inciso sulla lapide: Tsujo Fujiwara, 1971-1985. 


































 

     


                     





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