FanFiction Lady Oscar | Il sangue e la rosa di ventodifantasia | FanFiction Zone

 

  Il sangue e la rosa

         

 

  

  

  

  

Il sangue e la rosa ●●●● (Letta 743 volte)

di ventodifantasia 

18 capitoli (conclusa) - 19 commenti - 0 seguaci - Vietata ai minori di 14 anni

    

 

Sezione:

Anime e MangaLady Oscar

Genere:

Drammatico - Mistero - Azione

Annotazioni:

OOC

Protagonisti:

Oscar - Andre' - Maria Antonietta

Coppie:

Oscar /Andre' (Tipo di coppia «Het»)

 

 

              

  


  

 Il tempo delle lacrime e' finito 

 


  


Castello di Val





Dopo quella notte difficile, Oscar non
riusciva a guardare in faccia Maria Antonietta.
La sovrana di una
nazione ormai incontrollabile rimane silenziosa e in disparte per
tutto il tempo senza che nessuno potesse poter parlare.
Ma l´ex
comandante aveva fatto molta strada per riuscire a ricucire quello
strappo che sembrava impossibile ricucire.
Ma lei ci avrebbe
provato. Con tutte le forze.
< Comandante Girodelle, la sovrana
è ancora rinchiusa nella sua stanza? >
< Sì, Oscar. E ha
dato il preciso ordine di non essere disturbata. >
< Per
caso è da sola? >
< Non lo so, Oscar. >
Ma Oscar non
poteva credere a tali parole.
< Come fate a non saperlo? La
sovrana è in continuo pericolo di vita. Ognuno di noi dovrebbe
sapere cosa fa´. In qualsiasi momento. >
< Non posso
saperlo, Oscar. Non ha nessuna intenzione di uscire. Dopo la morte di
suo marito, si è chiusa in sé stessa. >
ma Oscar non riusciva
a fidarsi.
< dov´è finito il Conte Fersen? >
< Non lo
so. >
< Voi mentite, Girodelle. E perchè lo fate? >
<
Oscar, come pensate... >
< Pensate davvero che io sia così
sciocca da credervi? Quei due saranno rinchiusi nella camera della
sovrana. Ma a fare cosa? Maria Antonietta non ha nemmeno versato una
lacrima per suo marito. Tutto ciò è inaudito. >
< Oscar,
scusami se te lo dico, ma dovresti imparare a rimanere al tuo posto.
>
Le parole dirompenti di André lasciarono interdetta la
donna.
Sapeva che tutto quello che faceva era per il bene della
corona, ma Oscar si sentiva da sola. E abbandonata.
< André,
non riesco a capire come tu possa darmi contro. >
< Se la
sovrana non vuole vedere nessuno, p inutile insistere. >
<
Mi stai forse dicendo che siamo venuti qui per nulla? >


< Il Re è morto e la nazione sul
baratro. Che cosa possiamo fare noi due? >
< Salvare la
dignità della regina! > protestò Oscar < Una dignità che sta
dimenticando. Sono stata la sua guardia personale e non posso credere
che non faccia niente per reagire. >
< Oscar, non avete mai
pensato che finalmente ha trovato l´amore? >
< Come,
Girodelle? >
< Pensateci bene: il Conte Fersen è tornato e
poche ore prima della battaglia i due erano assieme. Magari poteva
evitare di discutere con il Re e magari a quest´ora se ciò non fosse
accaduto sarebbe ancora vivo... Ma dobbiamo dargli merito che forse
ha trovato la sua strada. La sua dimensione. Il Conte Fersen è
l´uomo giusto per fare in modo che la nostra sovrana possa tornare a
vivere. Senza dimenticare chi è veramente. >
Oscar non poteva
pensare che tutto ciò che Girodelle gli avesse detto era vero.
Ma
la donna non avrebbe mai lasciato in disparte la sua Regina, malgrado
non fosse più la sua guardia del corpo.
< Girodelle, se vedete
la Regina o il Conte Fersen aggirarsi nei paraggi, fatemelo sapere.
>
< Sarà fatto, Oscar. Grazie per la vostra comprensione.
>
Ma Oscar non voleva credere in tutto ciò.
Sotto sotto
però era felice che la Sovrana avesse trovato l´amore, ma non poteva
sopportare che la mancanza di rispetto verso suo marito morto in
battaglia contro l´odio dei più deboli, potesse essere
dimenticato.
Ma ora doveva assolutamente guardare avanti. Farlo
con o senza di lei.
< Oscar! Oscar! >
Mentre André
cercava di chiamarla con insistenza, fu forse la prima volta che
Oscar non seppe cosa fare.
< André; mi sento spaesata... Non
so cosa fare. >
Cercando di farla sentire a suo agio, André si
strinse a lei senza fargli dimenticare la loro unione e il loro
scopo.
< Oscar, spero di sapere che finché saremo insieme...
>
< In questo momento tu sei l´unica persona che mi spinge
ad andare avanti, André. Ed io questo non posso mai dimenticarlo. >


Il sorriso lieve ma intenso della donna
fu come un piccolo preambolo verso un futuro burrascoso e un arrivo
imprevisto che scosse ancora una volta il castello del defunto
sovrano.








< Non posso credere ai miei occhi.
>
Il Duca d´Orleans avanzava in quei corridoi come se fosse lui
il padrone del castello.
Oscar e André non poteva guardarlo per
la sua ignobile e spietata voglia di sedersi sul trono di Francia.
<
E voi che cosa ci fate qui? >
< Non avrei mai pensato che un
ex comandate mi potesse parlare con tanto astio e insolenza. >
<
Voi per me non siete nessuno, Duca. Siete solo la maledizione di
questa nobiltà che sta morendo ogni giorno che passa. >
<
Non sarò la morte come voi mi avete dipinto, ma sarò la rinascita.
La rinascita di una paese che dopo la morte di mio cugino ha bisogno
di una scossa e non di spargimenti di sangue a causa della
rivoluzione. Io sono qui per salvare vite umane. >
< Credete
davvero che siamo degli sciocchi, Duca? >
< Voi potete
credere quello che volete. Ma se sono giunto fin qui dopo la notizia
della morte del Re, è per parlare con sua moglie. Quella donna a cui
i francesi non gli è mai stata simpatica. Una donna che ai loro
occhi è una nemica. >
< Adesso però state esagerando!
>
Indispettita da tali parole, Oscar avrebbe combattuto per
metterlo a tacera anche se André era in procinto di fermarla.
Ma
l´arrivo della Sovrana Maria Antonietta cambiò tutto. Ancora una
volta.
La donna aveva uno sguardo spento e distrutto a causa della
sua grande perdita.
Se guita al suo cospetto, il Conte Fersen che
con il suo sguardo serio e truce, era rimasto al capezzale della
donna.
Una donna che non l´avrebbe mai abbandonata suscitando
immediatamente nel Duca d´Orleans, quelle malelingue che la sovrana
aveva imparato a convivere.
< Molto bene. Vedo che avete già
dimenticato il sovrano, maestà. >
< Che fate, Duca? Non vi
inchinate più al mio cospetto? Sono sempre la Regina di Francia per
volere di Dio. Non dimenticatelo. >
< Ma quale regina? La
Francia non ja più una Regina. È sola. Sola contro tutti. >
<
Cos´è tutta questa insolenza, Duca?! >
> Calmatevi Fersen.
Non c´è bisogno di alzare la voce. >
La correttezza e la
diplomazia della Regina non lasciarono per niente intimorito un uomo
come il Duca d´Orlean che era pronto a tutto. Anche ad uccidere la
stessa Regina.
< Voi avete fallito, maestà. Vi chiedo di
abdicare sul trono e nominare me il sovrano di Francia. Colui che la
guiderà in un futuro diverso. Un futuro lontano da questo presente.
>
< E sentiamo Duca, che cosa avreste in mente di fare se
avesse il potere di tale benedizione? >
< Questo non deve
preoccuparvi, maestà. >
< Come pensavo... Voi non credete
di fare niente. Volete solo il potere. Ma che cosa potrete mai
ottenere? Verrete ucciso. Proprio come il mio defunto marito. >
<
Maestà. A differenza vostra a cui vi hanno voltato le spalle, ho le
amiocizie giuste per fare in modo che io sia intoccabile. >
Divertita
da tali parole, Maria Antonietta voleva essere irremovibile a tali
parole.
< Che cosa fate? Mi prendete in giro? >
< Oh
no, caro Duca. Vi state prendendo in giro da solo. Ormai non c´è più
posto per quelli come noi. Dobbiamo metterci il cuore in pace. >
<
Non è così e voi vi sbagliate. >
< Sentite Duca, mi avete
stufato. O ve ne andate dal mio castello o vi farò arrestare. >
<
Con quale accusa? >
< Siete un traditore della corona. Un
uomo che ha sempre tramato contro di me e il sovrano Luigi XVI.
Abbiate almeno rispetto della sua morte se siete un uomo giusto... Ma
cosa sto dicendo. Voi non lo sarete mai. >
Inviperito da tali
parole, il Duca d´Orleans diede uno schiaffo a quella donna che non
aveva mia rispettato.
La situazione stava degenerando e tale
azione lasciò sconcertati tutti i presenti.
I primi che presero
le sue difese furono oscar e il Conte Fersen che lo arrestarono
immediatamente e lo disarmarono.
< Come avete potuto fare una
cosa del genere? >
< Me ne frego di tali parole e continuerò
ad andare avanti per la mia strada. E voi non riuscirete a fermarmi!
>
Alzandosi guardandolo dritto negli occhi un´ultima volta,
Maria Antonietta serbò la sua vendetta condannandolo a morte
all´alba del giorno dopo.
< Il tempo delle lacrime è finito >
fece Maria Antonietta con durezza < Ho sofferto molto. Mi hanno
voltato quasi tutte le spalle a corte. Ma io sono una donna fiera. E
se tale coraggio mi mancherà, il disprezzo che ho per voi sarò
ricompensato a dovere. >
< La mia morte non vi riporterò
mai il sovrano. Ormai siete sola... Anche se il Conte Fersen può
essere una buona compagnia. >
< Non osate parlare di lui. Ve
lo proibisco. >
< Cara Sovrana, voi non avete nessun potere.
E se uccidervi vi può far sentire meglio, tale contentezza durerà
pochi istanti. E dopo tutto tornerà alla normalità. >
<
Comandante Girodelle, portatelo via! Ora! >
Senza degnarlo di
uno sguardo, Maria Antonietta non si sentiva minimamente ferita.
Tale
orgoglio parlava per lei mentre le parole di comprensione non
tardarono ad arrivare.
< Maestà, mi dispiace per tale
spettacolo macabro. Se solo non mi fossi fermata, l´avrei ucciso per
voi con le mie stesse mani. >
< Vi ringrazio Oscar, ma tutto
ciò + finito. Nessuno sarà più contro di me. È giunto il momento
di cambiare il corso della storia. Una volta per tutte. >
Non
riuscendo a capire tali parole Oscar, il Conte Fersen e André non
ricevettero nessuna risposta mentre il silenzio di una rabbia
incontrollabile era calato in quel corridoio e in quella felicità e
spensieratezza che la povera sovrana di Francia aveva per sempre
dimenticato.





 

     


                     





E' possibile inserire un nuovo commento solo dopo aver effettuato il Login al sito.