FanFiction Harry Potter - J.K. Rowling | Scandal du sang di summerlover | FanFiction Zone

 

  Scandal du sang

         

 

  

  

  

  

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di summerlover 

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Sezione:

LibriHarry Potter - J.K. Rowling

Genere:

Erotico

Annotazioni:

Lemon

Protagonisti:

draco malfoy - hermione granger

Coppie:

draco malfoy/hermione granger (Tipo di coppia «Het»)

 

 

              

  


  

 Capitolo 1 

Cosa potrebbe succedere se il Principe delle Serpi si ritrovasse la più improbabile delle alleate nella Regina dei Grifoni in uno "scandalo di sangue".


  

Primo settembre.


Stazione di Londra.


Binario 9 3/4.


 


 


La Seconda Guerra Magica era finita poco prima dell’inizio dell’estate, Voldemort era morto, definitivamente, ed anche se finalmente si poteva ricominciare a vivere senza
paura, erano state molte quell’anno le famiglie che avevano scelto di non confermare l’iscrizione dei propri figli ad Hogwarts.


La banchina davanti al treno, infatti, presentava meno della metà degli studenti e dei genitori che di solito affollavano quel posto. E dato l’esiguo numero degli iscritti
quell’anno, la preside McGranitt aveva concesso agli studenti del settimo anno di poter ripetere l’anno perso a causa della guerra.


In pochi dei sopravvissuti che avevano partecipato alla battaglia finale si erano ripresentati quel giorno, ed oltre la metà apprtenevano alla casa di Grifondoro. Il resto degli
studenti si dividevano tra Tassorosso e Corvonero.


Per la casata di Serpeverde forse meno di una decina sarebbero stati gli studenti in tutto dell’ultimo anno. Molte famiglie infatti avevano fatto parte delle schiere dell’Oscuso
Signore, e mentre una parte era riuscita a fuggire e nascondersi all’estero, in molti Mangiamorte erano in attesa di giudizio confinati nelle proprietà di famiglia aspettando solo di essere trasferiti in una cella
di Azkaban.


In pochissimi erano stati assolti in prima battuta dal Wizengamot, e tra questi spiccava il nome di Draco Malfoy e di sua madre Narcissa. Lady Malfoy era stata assolta perchè
risultata sucube di un marito disptico e tiranno nei confronti dei membri della famiglia, e se anche la donna condivideva buona parte delle idee razziste del consorte, aveva avuto il buon senso di mantenere un basso profilo
dietro le spalle di Lucius, che aveva subito una sorte ben peggiore: un biglietto di sola andata per Azkaban per direttissima!


Lord Malfoy era riuscito ad evitare la condanna al Bacio dei Dissennatori solo perchè aveva cambiato schieramento all’ultimo, facendo i nomi dei Mangiamorte che si stavano
nascondendo all’estero, traendo vantaggi a suo favore da ogni situazione.


E proprio grazie ai ricordi estrapolati di vari Mangiamorte e dai genitori che il giovane Draco era uscito innocente dalle accuse: venduto come carne da macello dal padre, ancora minorrenne
era stato costretto al Marchio Nero, ed ora per salvare il nome della famiglia Malfoy, aveva dovuto sottoscrivere un contratto di fidanzamento con Astoria Greengrass. Purosangue.


Narcissa lo aveva spinto in quella direzione, comportandosi esattamente come Lucius avrebbe voluto, trovando un valido alleato nei Greengrass, una delle poche famiglie antiche a non
esseresi schierate da nessuna delle due parti.


Proprio nel momento in cui Draco poteva finalmente viversi la sua vita come meglio credeva e secondo il suo modo di vedere le cose.. perchè lui alle cazzate del padre non ci
aveva mai creduto... ora si ritrovava punto e a capo, incastrato in un matrimonio che non aveva mai voluto. Ma come il padre, il figlio aveva il dono di trarre il meglio per se dalle situazioni, e ci aveva visto lungo su Astoria,
perchè Draco quel contratto si era guardato bene dal depositarlo al Ministero.


Oh sì! Draco Malfoy aveva preso tutte le sue dovute precauzioni. A cominciare dall’anello di fidanzamento che aveva fatto incantare all’insaputa di Astoria, fino
a mettere precise clausole sul contratto stesso secondo le antiche leggi matrimoniali dei Purosangue, che volevano le lady obbedienti, sottomesse e servili al marito. Ma soprattutto fedeli.


Certo, perchè la bellissima Astoria Greengrass sapeva come comportarsi, nascondendo dietro parole di velluto la sua lingua di vipera. E dopo soli 4 giorni dall’averle messo
al dito l’anello, Draco aveva ossevato la fidanzata rotolarsi nella scuderia con un cugino alla lontana.


In molti erano passati tra le coscie di Astoria, persino lo stesso Draco, ma al giovane Malfoy il passato non interessava più di tanto...ma non sopportava chi non rispettava
gli accordi presi, poichè Draco aveva sempre ottemperato alla parola data!


-Draco tesoro!! - la voce di Astoria riscosse Draco dai suoi pensieri, raggiungendolo per salire insieme sul treno.


Puttana! era l’unico pensiero che il ragazzo era in grado di assocciare al viso della fidanzata, guardando fuori dal
finestrino dello scompartimento che aveva occupato con i pochi del suo anno, riflettendo sul sistema migliore per tirarsi fuori da quel contratto del cazzo nel modo più pulito possibile per se stesso e per sua madre.


 


 


-Ronald NO!! - la voce di Hermione Granger risuonava dura e autoritaria.


Ma in realtà dentro di se la ragazza di sentiva morire, al massimo della vergogna e dell’imbarazzo.


Nonostante lo scompartimento fosse stato posto sotto Muffliato, Hermione non era tranquilla vista la situazione: le mani di Ron Weasley stavano cercando insistentemente di infilarsi
una sotto la gonna in jeans e l’altra sotto la camicetta, mentre con le ginocchia cercava di farle aprire le gambe per infilarcisi in mezzo.


-Eddai Herm... - biascicava il ragazzo attorno al collo di lei.


Hermione non lo sopportava quel soprannome: lo odiava. Come odiava il fatto che Ron la volesse forzare a fare qualcosa che lei non voleva...o almeno non in quel momento della loro storia
appena cominciata.


-Ho detto No! - Hermione cercò di rimarcare il concetto spintonando a fatica Ronald che era decisamente molto più alto di lei.


Rassegnato, Ron si lasciò andare ad uno sbuffo sfrustrato, prima di riprendere per la millesima volta lo stesso discorso degli ultimi giorni.


-Ma che ti frena, me lo spieghi? - chiese incavolata alla sua ragazza. - Stiamo insieme, ci vogliamo bene, mi sembra normale voler scop...


-NON DIRLO IN QUEL MODO! - Hermione non gli fece finire la frase, per continuare con un tono più basso. - Lo sai come la penso...e poi non mi sento ancora pronta per... - lasciò
le parole in sospeso, vergognandosi di quello che stava per dire.


-Uffa Hermione! - scattò Ronald dal sedile. - Pure Harry e Ginny scopano! E non credere che la cosa mi stia poi così bene, visto che si tratta di mia sorella! E nemmeno
la nonna di Neville è così antiquata su queste cose!


Alzandosi in piedi, il rosso cercò di risistemarsi al meglio la camicia ed i pantaloni, prima di dichiarare che si sarebbe fatto un giro per calmarsi, sbattendo la porticina
dello scompartimento dietro di se dopo essere uscito.


Altro che un giro, una serie infinita di docce fredde ti ci vorrebbero! si disse Hermione, non capendo che ne fosse stato del timido e goffo ragazzo che aveva conosciuto negli ultimi sette anni. Solo perchè tutti attorno a loro facevano sesso, non voleva dire che anche loro dovevano farlo automaticamente.


Prendendo un sonoro respiro, Hermione cercò di calmarsi, riprendendo in mano il libro che era rimasto abbandonato sul sedile di fronte a lei, ma non riuscì a concentrarsi
sulle parole poichè quel fulmine di Grattastinchi le saltò in braccio a bomba cominciando a fare una serie infinita di fusa, facendo ridere la strega.


Da quando aveva cominciato la storia con Ron, Hermione aveva trascurato parecchio il suo gattone, a tal punto che Grattastinchi aveva preso a soffiare contro il rosso, vistosamente
messo a disagio per quel cambio repentino che il felino aveva fatto nei suoi confronti.


Gli occhi cioccolato della ragazza si persero a rimirare il paesaggio che saettava oltre il finestrino, passando senza pensare una mano a grattare sotto il mento di Grattastinchi.


 


 


 


Sgualdrina! Puttana! stava pensando Draco in quel momento, mentre i suoi occhi di ghiaccio si stringevano in due fessure davanti
allo spettacolo a cui stava assistendo.


Sul fondo dell’ultimo vagone, quello che una volta era stato destinato al primo incontro dei capiscuola e dei prefetti, stava Astoria, mezza nuda a gemere senza ritegno, incitando
con un linguaggio scurrile il suo ennesimo amante a fotterla a dovere.


Ed era chiaro come il sole che il ragazzo rosso che si stava muovendo come un animale in calore dentro Astoria ci avrebbe infilato anche i coglioni se ne avesse avuto la possibilità
in quella ragazza!


Troia! fu un altro epiteto con cui Darco definì nella sua testa la fidanzata. Non era ancora cominciato l’anno scolastico che già
quella si faceva sbattere dal primo che le capitava a tiro... e nemmeno da uno qualunque!... ne era certo il Principe delle serpi, perchè quei capelli rossi e quei vestiti di seconda mano da straccioni li avrebbe riconosciuti
a chilometri di distanza.


Lenticchia!


Trattenendo dall’emettere un sonoro ringhio, Draco portò veloce la bacchetta alla tempia, per estrarne uno sbuffo di fumo argentato e rinchiuderlo in una delle tante ampolline
che aveva preso l’abitudine di portarsi dietro, proprio per occasioni come quelle.


Ormai il giovane rampollo Malfoy poteva vantare una vasta collezione di ricordi sui tradimenti di Astoria Greengrass, tutte ampolline meticolosamente catalogate con data e, quando possibile,
col nome dell’amante di turno.


Così come era arrivato, se ne andò silenzioso, senza farsi notare dalla coppia che stava scopando, pensando e ripensando al modo di liberarsi di quella puttanella di Astoria...


E sovrapensiero, Draco di ritrovò a sbattere contro una massa di capelli ricci indomabili, il braccio sinistro andò a cozzare contro la parete del piccolo corridoio del
vagone, facendogli emettere un gemito strozzato di dolore.


-Cazzo, Mezzosangue! - si mise ad imprecare Draco. - Ma la delicatezza non sai proprio cosa sia, vero?


In tutta risposta, Hermione lo guardò torva. - Furetto! Non avevo idea che tu potessi girare senza qualche Auror a tenerti d’occhio!


Lo sguardo di Draco si fece furente, come a volerla incenerire, prima di trovarsi spintonato da quel coglione di Weasley che gli era arrivato alle spalle.


-Ehi, che succede! - si intromise il rosso. - Stai dando fastidio alla mia ragazza, Malfoy?


Ragazza? si chiese Draco in un attimo, prima di vedere lo straccione passare possessivo un braccio attorno alle spalle della
so-tutto-io Granger... e le idee presero a vorticargli nella testa bionda, una forse più assurda dell’altra, ma ci si poteva lavorare sopra.


-Lascia stare Ron: non ne vale la pena! - la grifona mise fine al gioco di sguardi tra i due ragazzi. - Ormai si amo quasi arrivati, dovremmo indossare le uniformi.


E detto questo i piccioncini se ne andarono, lasciando Draco Malfoy a tenersi l’avambraccio sinistro pulsante di dolore, mentre una macchia rossa faceva capolino sulla manica
immacolata della camicia di seta.


La ferita si era aperta di nuovo, e il ragazzo corse il più in fretta possibile verso il suo scompartimento, richiudendosi la porta alle spalle e sigillandola con un incantesimo
non verbale, lasciando libero sfogo a un rantolo di dolore incontrollato dimenandosi sul sedile che aveva occupato.


Strappò velocemente la manica della camicia, togliendo la fasciatura improvvisata che aveva fatto quella mattina prima di partire: la pelle dell’avambraccio si presentava
rossa ed escoriata, ustionata... ed il Marchio Nero prepotente stava prendendo forma.
Di nuovo!


Liberandosi di quello che restava della camicia, il ragazzo mise tra i denti la stofa costosa, appellando a labbra strette dal suo baule una boccetta di Dittamo, e con quasi le lacrime
agli occhi cospargerla sulla ferita aperta del braccio, trattenendo le urla di dolore che quel contatto gli stava causando.


Si poteva ritenere fortunato Draco Malfoy, per le sue abilità fuori dal comune come pozionista, dote che gli era servita durante l’estate per produrre da se il Dittamo
in enorme quantità, nascondendola nel doppio fondo del suo baule.


Draco cercò di riprendere fiato, mentre le lacrime copiose di dolore scandevano sul suo viso, consapevole che presto avrebbe dovuto ripetere l’incantesimo per liberarsi
di quell’orrore che gli marchiava la pelle diafana...


Ardemonio! L’unica soluzione che era riuscito a trovare per risolvere una parte dei suoi problemi, ma faceva davvero
male, perchè le fiamme dell’inferno sulla pelle lasciavano il segno del loro passaggio.


Il Principe delle Serpi cercò di ricomporsi velocemente, e rifatta la fasciatura al braccio, recuperò un anuova camicia bianca, tornando pi ad assumere il suo solito sguardo
glaciale.


Appena in tempo per aprire la porta dello scompartimento che le braccia di una accomodante Astoria lo presero d’assalto, e con voce civettuola gli faceva le moine da fidanzatina
innamorata.


-Draco tesoro! Ancora non hai messo la divisa? Manca poco all’arrivo! - e le labbra della puttanella si andarono a posare lascive sulla bocca del ragazzo. - Sai tesoro, stavo
pensando che stasera potrei venire nella tua stanza e... - gli sussurrò nell’orecchio, prima di leccarlo. - ...è da così tanto che non stiamo insieme...


-Si... vedremo. - rispose Draco incurante di passare per uno stronzo insensibile. - Sono piuttosto stanco... se mi viene voglia ti cerco io...


Neanche morto! pensò invece dentro di se Draco Malfoy. Piuttosto mi ammazzo di seghe per il resto dei miei giorni che scoparti di nuovo! Cagna in calore! Ti vanno bene tutti, cani e porci...


E due occhi color cioccolato gli si pararono inaspettati nella mente...e si ritrovò a piegare leggermente gli angoli della bocca: forse il destino gli aveva messo sulla sua strada
la soluzione a tutto quel casino in cui si trovava!


Perchè a quanto pareva, la secchiona Granger forse non era a conoscenza che il suo fidanzatino premuroso si scopava Astoria senza mezze misure...


Oh sì! Draco lo sapeva: non poteva presentare da solo le prove per sciogliere il contratto di fidanzamento, aveva bosogno anche di un’altra eventuale controparte offesa.


E nel suo caso si trattava di Hermione Granger.


E Draco Malfoy lo sapeva che la vendetta è un piatto che va servito freddo.


E gustato molto lentamente.


 

 

     


                     





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