FanFiction Appleseed | Appleseed pre-alpha di Deia | FanFiction Zone

 

  Appleseed pre-alpha

         

 

  

  

  

  

Appleseed pre-alpha   (Letta 792 volte)

di Deia 

1 capitolo (conclusa) - 0 commenti - 0 seguaci - Vietata ai minori di 14 anni

    

 

Sezione:

Anime e MangaAppleseed

Genere:

Avventura - Altro

Annotazioni:

What If

Protagonisti:

Deunan - Briareos - Altri

Coppie:

Non indicate

 

 

              

  


  

 Appleseed pre-alpha 

Piccolo spaccato di quello che potrebbe essere accaduto prima che Briareos e Deunan decidevano di lavorare per Due Corna nel film Alpha. Ho in mente di mettere altre fic anche come continuazione, oltre le altre mie fic. Fic del 2014


  


Appleseed pre-alpha

Piccolo spaccato di quello che potrebbe
essere accaduto prima che Briareos e Deunan decidevano di lavorare per
Due Corna nel film Alpha. Ho in mente di mettere altre fic anche come
continuazione, oltre le altre mie fic attualmente in corso.


…In
un anno non precisato, scoppiarono simultaneamente decine di conflitti
in tutto il mondo, dando inizio ad una colossale guerra mondiale…tutte
le informazioni andarono perse ed il mondo cadde nel caos….varie
potenze presero a sorgere così al posto  delle nazioni di una volta…


Nel
22 ° secolo, dove una guerra mondiale non nucleare ha lasciato il
pianeta desolato e distrutto, i governi erano caduti e le poche città 
rimasero a lottare quotidianamente per la sopravvivenza in balia di 
chiunque, alcune finendo solo come le piramidi nel deserto. La
popolazione mondiale fu decimata e coloro che tentavano di
sopravvivere, si dividevano in varie categorie. I militari erano chi
riuscivano a unirsi alle forze governative che tentavano di sopprimere
coloro che vi si opponevano, i mercenari che in base a interessi  vari
si univano a gruppi dei tipi più disparati, civili che cercavano
rifugio dove capitava sperando nella buona sorte e persone che per non
veder finire l´era della distruzione, volevano fare qualcosa con le
loro mani.

Un tempo, forse contagiato dall´euntusiamo di vita di
Deunan, Briareos voleva cambiare le cose. Ma come poteva, che da solo
non era riuscito a evitare quell´incidente che gli procurò un lieve
coma, la perdita per via chirugica degli arti che non erano già stati
recisi dall´esplosione e un corpo che lo rendeva imponente e tutto
fuorchè umano?. Un incidente che aveva cambiato per sempre molte cose
nella testa e nella vita del ragazzo, che gli fecero comprendere
maggiormente il significato del contetto vero del ´vivere´.

Eppure,
dopo che erano scappati insieme dalla base gestita da Kirl, avevano
lottato prima in Polizia trovando un muro tra il governo e il vero che
accadeva fuori le zone da esso gestita e poi nel mondo vero e proprio,
dove si trovarono a sgomitare con tutto e tutti per andare avanti, le
cose stavano per andare al peggio ogni giorno che passava nonostante
non vedevano la vecchia vita un rimpianto. Non era il loro sogno, il
loro paradiso ma era pur sempre un´esistenza  difficile. COme in
quell´autuno del 2125, 658 km prima di New York.

"QUanto manca...."

"più di 600 chilometri bimba..."

":...."

"tranquilla, ce la faremo..."

"Credi mai che noi...stiamo sbagliando tutto?"

"Anche se siamo in difficoltà, non siamo certo i tipi da piangere in un angolo..."
ridendo

"Si ma...non dicevo questo! Siamo in un buco in mezzo al niente, nella periferia del mai, nel gran ducato del nulla.."

"Qui passano solo per arrivare nelle grandi città, sperando di raggiungere un posto dove trovare un pizzico di vita..."

"Non
lo so per questi che passano, ma noi siamo quasi senza viveri, senza
acqua, vestiti sporchi, non vediamo nessuno da giorni e chissà che
altro..."

"Lo so, abbiamo dovuto razionare all´osso...mi spiace bimba! Non siamo riusciti a trovare niente..."

"Ho
fame, cioè davvero fame..non mangiamo per davvero da una
settimana...forse? non me la prendo con nessuno tin-man, è che qui non
cè niente...ovunque non cè niente..."

"Mi spiace, avrei voluto che quel cibo non fosse avariato..."

"Fa
niente, i crampi per la fame non sono un problema, e anche la caviglia
è solo un disagio passeggero però insieme non sono il massimo.."
ridacchiando tristemente.

"Hai ancora quei lividi?"

Deunan
alzò la testa verso il compagno, non sapendo se mentire o meno. Lui si
avvicinò e alzandole la maglietta, le controllò la schiena dove aveva
sbattuto cadendo per la storta. Invece di uno, trovò tre ematomi
evidenti sul lato destro e, ricoprendola, le regalò un bacio sulla nuca
dicendole di non nascondergli nulla. Poi si voltò a guardare la
cittadina per decidere che fare.

"Tranquillo...non stare preoccupato."
sorridendogli posando la fronte sul petto.

Briareos
si voltò indietro. Il niente era dietro, il nulla davanti. Si avviò di
alcuni passi e udì un gemito. La compagna camminava malamente ed era 
parecchio stanca, piegata su se stessa  e con il fiatone a ogni passo.
Lo zaino sembrava premerle sulla schiena in avanti, i capelli incollati
alla fronte dal sudore le davano un aspetto dolorante esaltato
dall´aspetto emaciato della pelle. Lo zoppicare la facevano incedere in
continuazione.  Il cyborg rimase ad aspettarla alcuni minuti, stando
attento intorno a sè.

"Deunan, ti fa male?"

"No...!"

"Se ti fa male non puoi sforzarlo..."

Deunan
si fermò qualche istante, osservò davanti a se mettendo una mano
davanti gli occhi a proteggerli dal sole. Il fiatone era la cosa più
rumorosa del paesaggio intorno a loro. Dopo aver ripreso fiato, la
ragazza iniziò a incamminarsi affiancando il cyborg, finchè quasi non
inciampò, presa al volo a un braccio dal compagno. Briareos, nonostante
le lamentele della compagna, la prese in braccio e si avviò verso una
pietra poco distante, facendola sedere. Si mise in ginocchio e prese la
caviglia destra di Deunan, controllandola. Palpandola, Deunan prese a
pretestare per il dolore, chiedendogli di fermarsi.

"Ti ho sempre detto di non fare di testa tua...quel drone ti poteva far fuori, ringrazia che ti sei solo storta la caviglia!"

"Andava tutto bene finchè non ne è saltato uno vicino, oltre quello dietro di me..."

"Ad ogni modo, non puoi andare avanti così...preferisco steccartela."

"NO! Non posso più muovermi se me la blocchi..."

"Te lo infiammi...."

"Mi basta un pò di riposo..."

Briareos
sbuffò, si alzò pulendosi i pantaloni dalla polvere e sporcizia e
osservò tutto intorno a sè. Ruderi in legno e pietra, sembravano
mostrare costruzioni di molti anni fa, con mura e giardini. Forse
qualche casa in periferia, pensò. Deunan prese lo zaino, controllando
dentro alla ricerca di qualcosa. Preparò una bottiglia d´acqua e delle
bende, trangugiando qualche sorso dalla prima. Tolte le scarpe e il
calzino, si fasciò il piede e la caviglia, poi rimessa la scarpa guardò
davanti a lei. Il caldo, l´afa nel vento secco, il sole a picchiare
sulle loro teste e per giunta la slogatura. La ragazza sospirò,
cercando di non pensare al dolore e poi si voltò verso il suo compagno
avvertendo pure i morsi della fame.

"Dove siamo?"

"Il vecchio e arrugginito cartello divelto di prima diceva ´Benvenuti ad Andover´....città della felicità...ci crederesti?"

"Proprio no..."

"COme ti senti..."

Deunan
non rispose, continuò a fissarsi la caviglia. Briareos osservò con lo
zoom la cittadina poco distante e chiese a Deunan se voleva essere
portata a spalla. La ragazza preferì riposare, scegliendo di camminare
al suo fianco solo fino  aun punto sicuro. Il cyborg controvoglia, la
strinse a se con un braccio sostenendola, trovando edificio in mattoni
che un tempo doveva essere un qualche negozio, e entrò dall´enorme
buco. Trovarono una stanza con ancora del tetto e non in piena vista e
Briareos la fece sedere appoggiata alla parete. Mentre lei si
sistemava, lui controllò cosa rimaneva della costruzione, scoprendo che
doveva essere una tabaccheria o qualcosa del genere. Ne ebbe conferma
quando trovò resti di pacchi di sigarette, accendini rovinati e oggetti
per sigari e pipe. QUando controllò il retro, scoprì un mobiletto con
un lucchetto nascosto dietro calcinacci e pezzi di mobili rotti. DOpo
aver rotto il lucchetto, vi trovò pacchi di sigari, tabacco a sacchetti
e accendini di vari tipi.

"Ehi...ho trovato della roba che potremmo scambiare per cibo o altro..."

"Fantastico, la mia caviglia ci porta fortuna..."
in tono sarcastico.

"Dovresti pensare a non affaticarti...vado a controllare più avanti, torno subito..."

"Hai visto qualcosa di interessante?"

Briareos
fissò la compagna seduta a terra con le gambe incrociate, con le
occhiaie sotto gli occhi e l´aspetto stanco. Le disse di aspettare e
uscì, girando con circospezione quelle che un tempo erano le strade fra
palazzi divenuti solo a pezzi e disabitati da anni. Passando, notò
vecchi ristoranti, cinema, tavole calde, chioschi ormai poco
riconoscibili che un tempo erano nel pieno della vita cittadina. 
Ripensò a quando da libero professionista, vagava per le città per
passatempo o quando aveva un lavoro. ALla vita che popolava quei luoghi
e cosa dopo la pazzia umana era rimasto. Un senso di oppressione
riempiva il cyborg, ancora di più dopo aver visto una macchina di
qualche bambino che l´aveva persa. Si chiese che fine potesse aver
fatto quel bambino. Gli venne in mente, senza motivo, una sua
discussione con l´amico Gigars sulsuo futuro con Deunan nel mondo
devastato. Per Gigars erano in errore a vagare da soli o lavorando per
il governo, e gli chiese perchè non stringesse i denti e si occupasse
del suo lavoro al fianco di kirl, con casa e cibo sempre a
disposizione. Ma ormai Briareos era deciso e Gigars per cercare di
dissuaderlo dal fare una stupidaggine peggiore di quella che stava
facendo con Deunan, disse come se parlasse tra se come sarebbero stati
i suoi figli con la ragazzina dopo alcuni anni. Briareos rispose che
non era nei usoi piani futuri, ma che non era difficile immaginarli.
Deunan era un quarto africana, lui era un uomo dall´aspetto
mediterraneo. NOn ci voleva molto per Briareos, per capire come sarebbe
andata. Quel ricordo lo fece sorridere, sopratutto l´immaginarsi i
figli con il suo aspetto e il carattere di Deunan.

Quando arrivò
davanti al vecchio dipartimento di polizia della città, con la facciata
cadente e alcune stanze visibili dall´esterno, decise di aver trovato
un buon posto dove cercare. FAcendosi strada fra le macerie, controllò
stanze, uffici, celle e ogni luogo potesse essere d´aiuto. NOn trovando
nulla. QUando giunse al sotterraneo, sapendo che solitamente era lì che
tenevano le armi, fece una macabra scoperta. QUalcuno, era riuscito a
serragliarsi là sotto, ma era stato raggiunto trovando la morte. La
porta era sfondata e a pezzi, il luogo mezzo distrutto e contò dopo
alcuni controlli tre cadaveri ormai scheletrici. Il che significava che
erano circa quattro anni là abbandonati. Diede un´occhiata in giro,
tutte le teche con le armi erano vuote, scoprì qualche bomba a mano in
un cestino sotto delle carte, probabilmente non ispezionato, molti
documenti che parlavano della situazione fino al momento della loro
morte e cibo ormai più che ammuffito. Un odore acre tra morte e muffa
riempiva le narici del cyborg che cercò di far presto per andar via,
finchè su una scrivania sopravvissuta meglio di altre, non gli fece
trovare una cartella e un chip di memoria. La cartella parlava di
informazioni su un gruppo terroristico cyborg che infestava l´area e di
uno di loro, il capo che si stava recando a new York con l´intenzione
di divenirne il signorotto. Si contavano trenta cyborg ma non era noto
altro. Si affermava con note a margine, che il chip di memoria
conteneva informazioni e foto che dovevano essere aggiornati.
Briareos,
dopo aver creduto che fosse stato quel cyborg l´autore del massacro,
prese il chip e lo inserì nello slot al lato delle orecchie, attendendo
il caricamento. Nel momento in cui iniziò a leggere il contenuto,
qualcosa comparve davanti i suoi occhi. La figura di un cyborg con
grandi corna con anelli e poi altre schede alternati a frasi di avviso
di problemi al sistema. Briareos iniziò ad avere mal di testa, il
software iniziò a sballare creandogli problemi di mobilità, di carica
batteria, inizializzazione e scariche elettriche. Si accasciò riuscendo
a togliere il chip, perdendo parecchi minuti per riprendersi, subendo
quei problemi senza vederli scomparire.
IN preda a scossoni al
programma e con problemi a reggersi in piedi, il cyborg uscì verso la
strada scoprendo che tutto il suo sistema era in condizioni critiche e
non riusciva, anche cercando con piccoli colpi alla testa, a
risistemarlo. Decise di tornare da Deunan, ripercorrendo il tragitto
all´inverso con difficoltà, attraversando il buco. La trovò dove
l´aveva lasciata,  intenta a mangiare qualcosa avvolto in un
tovagliolo. Cercando di non farla preoccupare, si accasciò con la
schiena alla parete vicino a lei e rimase fermo a osservarla. La sua
immagine appariva sfocata, distorta  e tutte le funzioni del software
per riconoscere, catalogare, indicare informazioni salvate e altro non
potevano essere gestiti. Si passò una mano sulla testa, cercando di
capire come sistemare la questione.

"Bri..."

"Dimmi bimba..."

"Qualcosa non va...?.."

"...come stai..."

"Insomma, secondo l´orario è ora di pranzo. A proposito, prendi..."
porgendogli la sua razione.

"Quanto ci rimane."

"Due
scatolette e questa focaccia di due giorni fa...è ancora buona volendo,
per fortuna era con il pomodoro e ha sapore...almeno alcuni brontolii
svaniranno"
gettando indietro la testa pregando di non soffrire la fame per alcune ore

"Allora no, conservali per te..."
ridandoglielo indietro vedendo le immagini saltare.

"Briareos, prendi e mangia!"
porgendogli la focaccia sbattendo la mano sul braccio sinistro.

"Ne hai bisogno tu...appena starai meglio ce ne andremo..."

"Briareos smettila e mangia...non puoi stare senza cibo..."

"preferisco che sia tu a consumarli"

"Briareos,
il fatto che tu sia un cyborg non vuol dire che puoi fare superman. Io
se non mangio abbastanza ho comunque la possibilità di reggere perchè
il corpo prende dal grasso e i muscoli quello di cui ha bisogno. Ma tu,
che hai solo gli organi interni, come fai?  non hai il corpo hecaton
che ti somministra cibo. Tu non hai nulla da prendere da nessuna
parte...quindi non dire idiozie e mangia..."
buttandoglielo sulle gambe.

Deunan
prese un paio di sorsi d´acqua dalla bottiglia, controllò che il
compagno consumasse la sua razione e chiuse gli occhi per riposare. Li
riaprì quando sentì Briareos mugugnare, trovandolo piegato verso le
gambe, tenendosi la testa. Deunan nonostante le richieste di
spiegazione, si ritrovò a doversi alzare per avere attenzione.

"Dimmi che ti sucede"

"Non ho nulla Deu, davvero!"

"Non sembra..."

"........"

"Andiamo Bri, se hai qualche problema dimmelo...io devo farlo ma non tu? Hai problemi?"

"...ho problemi con la carica elettrica..."

"NOn capisco..."

"Il programma mi indica dei malfunzionamenti al sistema e alla batteria..."

"Hai problemi al sistema? Da quando..."

"Da
poco fa...ho problemi con la visualizzazione, non riesco a regolare la
temperatura della pelle, a controllare gli arti e ora ho l´indicazione
di batteria in esaurimento..."

"Cosa? Che vuol dire che ti stai scaricando?"

"A
quanto pare si...il sistema non riesce a regolare il funzionamento
dell´apparato hecaton, e non so dove, cè un uso maggiorato di corrente
che di solito circola e viene ricaricata all´infinito. Ora
invece...esce e non avviene più il circolo completo...se mi scarico non
riuscirò più a muovermi..:"

"Cazzo Briareos, da quanto sei così?"

"...credo mezz´ora...io...ho fatto una cosa e sto iniziando ad avere problemi..."

"Hai fatto cosa...come hai fatto a creare problemi al sistema..."

"Credo che sia crashato...tutte le mie funzioni sono dimezzate...cazzo..."

"Bri..."

"Ho
trovato un chip, credevo potesse darmi un aiuto su dove andare e cosa
trovare...quando l´ho inserito tutto è andato in tilt..."

"Merda!...puoi camminare? Muoverti da solo?"

"Si...a volte però ho problemi ma spero che passi..."

"E come...io non saprei come sistemarti e siamo a quanto dalla prossima città?"

"...658 chilometri da New York..."

"Perchè New York?"

"Perchè
nel rapporto che era con il chip si diceva che New York è ancora viva,
come città intendo, e ci sono cyborg...credo che sia necessario andare
là per capire qualè il mio problema...forse possono aiutarci ma non
credo ci siano altri hecaton..non lo so..."

Deunan osservò,
ascoltando, il compagno completamente seduto a terra con le gambe
distese, che mentre pèarlava muoveva la testa come se volesse scacciare
qualcosa non capiva dove. La voce del cyborg era depressa e alcuni
gemiti improvvisi, le fece capire che la situazione era più grave del
previsto. Sospirò, lei poteva camminare stringendo i denti, lui
affermava di essere in grado di continuare sulla loro strada ma si
chiedeva se era così o meno. Si grattò la testa, in preda alla
frustrazione. Poi, vedendo il compagno immobile, decise di fare
qualcosa.

"Hai detto che il sistema ti indica batteria in esaurimento...quanto è già esaurita?"

"L´indicatore mostra otto parti...ne sono scomparsi due..."

"Quanto tempo ci potremmo impiegare per arrivare..."

"Bè, se andiamo a piedi anche una settimana. IN macchina in base a che velocità, dalle 6 alle 9 ore..."

"Te la senti di andare a cercare una macchina o qualcosa per raggiungerla?"

"Intendi New York? Credi che troveremo qualcosa?"

"NOn
ti lascio in queste condizioni e non voglio sapere cosa accade se ti
scarichi...almeno sistemiamoci in un posto dove possiamo trovare
rifornimenti o altro. Proverò a trovare qualcosa per andarci..:"

"NOn ti faccio fare nulla da sola, mai..."
alzandosi a fatica

"E io non permetto a te di finire male solo per la tua idea di protezione...mi è bastato mio padre..."
portando il braccio destro di lui sulle sue spalle e fissandolo seria.

"Scusa bimba, sono stato un coglione a fare quella cosa senza pensarci..."

"Credevi che ci avrebbe aiutato...ora pensiamo a trovare un modo per trovare chi può sistemarti..."

Briareos
fece segno di assenso con la testa, incamminandosi con lei verso la
strada. Il sole era alto sopra le loro teste arroventando l´aria,
facendoli sentire sperduti nel niente. Deunan osservò il compagno che a
tratti mostrava segni di dolore e si strinse a lui, dirigendosi verso
il dipartimento di polizia per cercare là intorno un posto dove
nascondersi.

"Deunan..."

"Dimmi Bri..."

"...stringerò i denti e troveremo il posto che cerchiamo, te lo prometto..."

"lo so, ce la faremo...tu non aver paura...saremo a New York presto..."
incamminandosi tenendosi l´uno all´altro.

´Lo
spero bimba, per noi...´ pensò il cyborg controllando la durata della
sua batteria e ragionando sulle possibilità di trovare una soluzione al
nuovo problema in quel periodo già difficile, in un mondo in
devastazione.


 

     


                     





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