"Appeso alla recinzione, con entrambe le mani, osservava il suo amico con lo sguardo storto e un po' affranto.
Aveva lanciato la palla in alto e, colpendola con scarsa precisione, era finita nel fiume poco più in basso.
Si era lamentato ed era stato rimproverato per la sua disattenzione ma, senza troppe parole, il compagno era sceso per recuperarla.
Aveva la fronte aggrottata mentre, con un retino, tentava di arrivare alla palla facendo attenzione a non scivolare.
Il piccolo Oikawa continuava ad osservarlo, sapendo che sarebbe riuscito in quell' impresa.
Iwa-chan era un ragazzino rigido e serio ma in cui aveva deciso di riporre la sua fiducia.
Fiducia che non veniva mai tradita e che non venne a mancare nemmeno in quell'occasione.
Felice, con il pallone di nuovo tra le mani, i suoi occhi avevano ripreso a brillare."


"Smettila di raccontare cazzate e vieni a sistemare la rete!"

Oikawa non si voltò a quel rigoroso ordine ma, con ampi gesti delle mani e lo sguardo compiaciuto, continuò imperterrito a parlare.


"Con il suo retino ancora stretto in una mano Iwa-chan aveva deciso di tornare a casa. Stava facendo sera e il piccolo Tooru, seduto sull'erba con la palla tra le gambe, lo aveva trattenuto per un polso impedendogli di voltare le spalle.
Con un sorriso sincero lo aveva ringraziato, non solo per aver recuperato il pallone nel fiume ma per essere lì con lui."


"Non frega niente a nessuno di quello che stai dicendo!" sbottò il compagno, ora seriamente innervosito.
E nessuno della squadra seppe mai come finì quella storia, perché un irato Iwaizumi trascinò via di forza un Oikawa divertito e dalla cui bocca continuavano ad uscire inutili proteste.

Rimasti soli, appena fuori dalla palestra, fu proprio Hajime a tappargli la bocca con la sua cogliendolo di sorpresa per un istante.
Soltanto un istante però, dopo il quale Oikawa tornò a sorridere soddisfatto di se stesso.
Che fosse solo questione di fiducia o di qualunque altra cosa, sentiva di dover per una volta ringraziare sinceramente l'altro per essere ancora al suo fianco.
Lo aveva fatto a modo suo, usando come espediente quel momento del passato.
E sapeva, mentre passava un braccio intorno al collo del compagno e tornava a baciarlo, che Iwa-chan lo aveva capito.