FanFiction Saint Seiya | Il rumore dei tuoi passi di Phoenix_Warrior | FanFiction Zone

 

  Il rumore dei tuoi passi

         

 

  

  

  

  

Il rumore dei tuoi passi   (Letta 920 volte)

di Phoenix_Warrior 

1 capitolo (in corso) - 0 commenti - 0 seguaci - Per tutti

    

 

Sezione:

Anime e MangaSaint Seiya

Genere:

Altro

Annotazioni:

Nessuna

Protagonisti:

Non indicati

Coppie:

Non indicate

 

 

              

  


  

 Capitolo 1 

Quando la pioggia racconta quanto pesavano i tuoi passi, mentre avevi gli occhi accesi di vita. Ora la pioggia batte sui tetti, e i tuoi occhi annegano in un bicchiere di birra.


  

Saga guardava la condensa sul vetro della bottiglia sciogliersi sottoforma di piccole goccioline. Versò il liquido ambrato in un bicchiere , poi posò la sua attenzione sullo specchio che aveva davanti. Percorse con lo sguardo i suoi lineamenti soffermandosi sulle profonde occhiaie che gli solcavano il volto, le ciocche corvine gli ricadevano sul viso mettendo ancora più in risalto la sua carnagione pallida; si passò una mano sulle guance scavate li dove la barba accennava a ricrescere.

- Ossa tristi...-

- Lasciami in pace- mormorò Saga con voce atona.

Poi trasse un lungo sorso di birra.

- Come ti sei ridotto...-

- è colpa tua.- L'uomo guardava lo specchio con occhi spenti, dal suo volto non traspariva alcuna emozione- Vattene- provò a ripetere più convinto, una sicurezza che pensava di avere, ma ormai era scivolata anch'essa nel baratro. La sua mente, quel demone che gli sussurrava una sana ambizione lo aveva finito per divorare... togliendogli tutto.

- Non posso... perché io sono te-

La voce di Saga s'incrinò- Io ti odio-

Svuotò in pochi sorsi il bicchiere. La sua attenzione si rivolse nuovamente alla bottiglia tentatrice, se ne versò ancora.

Immaginava di affogare la mente tra i suoi riflessi dorati.



Pioveva, i rami si piegavano e le foglie arancioni abbandonavano la presa sotto gli scrosci d'acqua, un grigio ovattato avvolgeva le malinconiche costruzioni del centro storico.

Rivoli di pioggia si infiltravano tra i sampietrini del corso, sciacquando via la superficialità del mondo moderno.

Sotto il ticchettio della pioggia le pietre raccontavano dell'antico vigore perduto...

Di quanto era leggero il passo di un cavaliere, con il cuore svuotato dalla battaglia e riempito solo di gloria, l'armatura sporca di fango ed il viso irradiato da un sorriso vincitore, puro e vero. Uomo bagnato dalla stessa pioggia che ora cade sui tetti di Atene.

Quanto poteva pesare se non come le foglie autunnali che vorticano in estasi negli ultimi mesi d'autunno.

- Quanto pesa la tua maschera, Saga?-

Trasalì, non si aspettava tornasse così all'improvviso.

- Ancora che tenti di fuggire...?-

L'uomo si prese la testa tra le mani- Sono pazzo...- mugolò esasperato.

- Noi siamo uno...-

- No- piagnucolò- Faccio così schifo da non meritare nemmeno la solitudine?-

Ma la voce continuava a mormorargli implacabile.

Saga afferrò la bottiglia e se la portò avidamente alle labbra inghiottendo con avidità tutto il contenuto.

Sentì la birra bruciargli prepotente la gola.

Il suo cuore cominciò a battere più velocemente. Ciò che gli si parava davanti agli occhi erano solo vaghe immagini sfocate, strizzò le palpebre ma la vista rimaneva appannata.

Riusciva ancora a sentire il suo riflesso schernirlo al di la dello specchio.

- Saga...- si sentì sussurrare nell'orecchio.

- Saga...- ora a destra, poi a sinistra: sibili di cui non poteva sentirne il fiato, provenienti dalla sua mente poco lucida.

- Piantala!!!- sbraitò con voce roca

La sua mano malferma si lasciò sfuggire la bottiglia vuota che cadde rovinosamente a terra.

Si alzò di scatto rovesciando la sedia, avvertì l'alcool salirgli alla testa, mosse un passo malfermo ma subito venne assalito dalla nausea, si premette le mani contro la bocca.

- Giuro che se ti prendo... io ti ammazzo!- gridò ancora, la sua voce profonda riecheggiò per le pareti della sala senza giungere alle orecchie del suo interlocutore.

Sentiva la testa scoppiargli in un vorticare di voci concitate, in preda alle vertigini tentò un altro passo, ma fu costretto ad appoggiarsi al bordo del tavolo per non cadere.

Focalizzò il vetro mentre tutto intorno a lui aveva cominciato a roteare velocemente.

Esplose in un urlo rauco e vi si lanciò contro barcollando.

Caricò un pugno senza mira e mentre giungeva allo specchio lui era scomparso, lasciando solo la sua immagine riflessa con la mano protesa in avanti.

Scaglie di verto schizzarono via dalla cornice.

La mano di Saga tremava ancora serrata in avanti, con miriadi di schegge conficcate nella carne. Velocemente il sangue comincio a zampillare dai tagli tingendo di rosso il frammenti di vetro.

Fuori aveva smesso di piovere, ora l'aria sapeva di pane e terra bagnata.

Un timido raggio di sole si fece strada tra i rami degli alberi.

Le fogli arancioni non cadevano più.

Intanto dal bar sulla strada aveva cominciato a suonare una vecchia musica anni '80:

And its killing me when you're away,
And i wanna leave,
And i wanna stay,
I'm so confused so ard to choose:
between the pleasure and the and the pain...
E Saga piangeva.

 

     


                     





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