FanFiction Blue Submarine No.6 | Che cos'e' mai un nome? di mamie | FanFiction Zone

 

  Che cos'e' mai un nome?

         

 

  

  

  

  

Che cos'e' mai un nome?   (Letta 778 volte)

di mamie 

1 capitolo (conclusa) - 0 commenti - 0 seguaci - Per tutti

    

 

Sezione:

Anime e MangaBlue Submarine No.6

Genere:

Drammatico - Fantascienza

Annotazioni:

Nessuna

Protagonisti:

Non indicati

Coppie:

Non indicate

 

 

              

  


  

 Capitolo unico 

Prima di sprofondare nel mare insieme a Berg, il capo dei mutanti creati dal dottor Zorndike, la piccola ninchio pronuncia il nome di Hayami. Il segno che, forse, creature così diverse possono vivere sullo stesso pianeta. Il titolo è la famosa battuta di ...


  

CHE COS’È MAI UN NOME?

Hay… a… mi…
La piccola ninchio pronuncia il suo nome prima di scomparire nella profondità fredda del mare.
Lo dice esitante, con quella strana inflessione che gli dà un suono straniero. Pensare che ha una voce splendidamente melodiosa. Tutte le ninchio ce l’hanno, ma la sua è particolarmente armoniosa e delicata.
Cantano, le ninchio, ma non parlano. Cantano come cantano le balene nel mare profondo, come cantano le sirene sugli scogli durante le tempeste. Lei ha cantato per lui, quando l’ha salvato.
Lui si ricorda di quando ha raccolto quell’essere che si contorceva sulla spiaggia, uscito da un granchio da combattimento. Si ricorda di come boccheggiava respirando l’aria, come un pesce che soffoca lentamente. Ricorda i dentini aguzzi che affondavano nel suo braccio mentre cercava di riportarla in acqua, la voce di Kino che gli ingiungeva di non soccorrere una nemica, la pelle setosa e bagnata che gli scivolava tra le dita. Ricorda il verso strano che ha fatto quando l’ha lasciata andare, e lo sguardo intento di quegli occhi color porcellana blu.
Quando l’ha rivista però, i suoi occhi erano diventati rossi. Perché?
Il contatto con un umano l’ha cambiata.
Chi glielo aveva spiegato?
Adesso lei non era una ninchio come le altre. Il suo mondo di alghe e sabbia non le sarebbe più bastato.
Neppure lui però adesso era un umano come gli altri.
Forse il mondo nuovo sarebbe passato attraverso quel nome pronunciato a fatica.
Però lui, se ne rese conto solo in quel momento, non sapeva…
Non sapeva, e non avrebbe mai saputo, il suo nome.

 

     


                     





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