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  Bleach - Reborn

         

 

  

  

  

  

Bleach - Reborn   (Letta 1413 volte)

di Norman_Jayden 

4 capitoli (in corso) - 0 commenti - 1 seguace - Per tutti

    

 

Sezione:

Anime e MangaBleach

Genere:

Avventura - Azione - Umoristico - Altro

Annotazioni:

Nessuna

Protagonisti:

Non indicati

Coppie:

Non indicate

 

 

              

  


  

 Prologo. 

La storia parla di un ragazzo di nome Eric Cross, un semplice studente che per motivi di lavoro si trasferirà a Karakura Town, finendo così trascinanto nell'invisibile stile di vita della città. Buona lettura.


  

Eric stava dormendo placidamente sul sedile posteriore dell'auto di suo padre, riscaldato dall'affettuoso abbraccio di sua sorella Akane.

-Eric! Akane! Sveglia! Tra poco cè scuola!- Sussurrava la madre dei due.

-...cos..? Ma mamma... siamo ancora in viaggio... anc...ora in macchina..- Rispondeva a fatica la sorella.

-Si, ma siamo arrivati in perfetto orario!- Disse ridendo il padre.

-Maledizione... sono già le otto?- Chiese Eric.

-Sbagliato! Otto meno un quarto! Forza! Prendete le vostre cartelle là dietro e preparatevi per un nuovo inzio scolastico!--

Eric obbedì senza fare storie, alla mattina, appena alzato, non riusciva a pensare e quindi, non riusciva ad arrabbiarsi.

L'auto si arrestò.

Eric e Akane scesero e si ritrovarono davanti il classico liceo giapponese: un'entrata con cancello, un vasto liceo con al centro una specie di alta torre con orologio e tanti studenti.

Il sole del mattino picchiava forte, e l'aria fresa e pura bucava i polmoni.I due non poterono non sussultare.

-Ma mamma.. è il nostro primo giorno di scuola, e non ci siamo neppure dati una sistemata... e poi dovè la nostra casa?- Chiese assonnata Akane.

-Non vi preoccupate! Adesso pensato solo alla scuola, vi verremo a prende a fine lezioni! Buona fortuna!- Detto ciò, il padre partì, sparendo dietro l'angolo.

I due vennero lasciati lì, o meglio, vennero scaricati lì.

Fortunatamente si erano messe le divise scolastiche all'aereoporto.

....

Eric fece un lungo respiro.

-Fantastico. Akane hai soldi per la colazione?- Chiese massaggiandosi lo stomaco.

Era dall'aereoporto di Tokio che non mangiavano.

-No...- Rispose a malincure.

-Io ho solo 100 yen.. dovrebbero bastare per un panino. Tieni.-

-Grazie... fratellone..-

-Lascia stare. Vado a farmi un giro, mancano 10 minuti all'inizio delle lezioni, ne aprofitterò per farmi un'idea del posto, incontriamoci tra 5 minuti davanti ai tebelloni con le assegnazioni. Stai attenta.-

Appena solo, Eric si guardò intorno, incerto sul dafarsi.

"Che palle. Non conosco nessuno. Che faccio? Dove vado?" Pensava continuando a guardare le persone, in cerca di un volto familiare,

Niente.

Era solo, sua sorella era sola.

Soli in un posto di cui non sanno niente.

"Meglio se cerco Akane." Si disse seguendo la direzione che aveva preso sua sorella.

-Sei tu Ichigo Kurosaki?- Gli chiede qualcuno.

Eric lo ignora, continuando la sua ricerca.

-Hey, ma sei sordo?!- Ripetè la voce, afferandogli una spalla.

Eric gli lanciò un'occhiata.

-Si?- Chiese scocciato.

-Ho detto, sei tu Ichigo Kurosaki?- Insisteva il ragazzo.

Eric gli diede una rapida occhiata: era un omone grande e grosso, lento e potente. Era circodato da altri 7 mostriciattoli, simili o diversi a lui. Doveva essere il capo-banda.

Eric sorrise. Era un'ottima occasione per fare esercizio. Almeno lo aiuterà a sopportare la fame.

-Si, sono io. Cosa vuoi?-

L'omone sorrise e caricò un pugno.

Eric con l'agilità di un felino lo schivò e rispose con un pugno a mano aperta sul volto.

-Cattivo bambino: la tua mamma non ti ha mai detto che si deve dare la mano quando ci si presenta?- Disse Eric sorridendo: era forte, ma lento.

-Dannato...! Ragazzi, addosso!-

Come uno sciame impazzito, i 7 "Cagnolini" si lanciarono su Eric.

Uno dopo l'altro si scagliarono sul ragazzo, che abilmente, schivava o parava, per poi contrattaccare.

In meno di un minuto, gli scagnozzi erano a terra, che cercavano di rialzarsi.

-Hmpf. Mocciosi, non mi sono neppure scaldato.-

-Figlio di..... ragazzi, facciamo sul serio.- Disse il capo mettendo una mano nel giubotto.

Così fanno gli altri.

In un battito di ciglia, erano tutti armati di cutter.

Urla e panico danno il benvenuto alle armi

-Sono armati! Chiamate i professori! Aiuto!- Diceva qualcuno.

Eric deglutì. -Cutter? Ma dove siamo? Alle elementari?-

Come orsi incazzati, si buttarono sul ragazzo.

"Merda, se faccio un solo errore, quei bastardi mi bucano." Pensò Eric cominciando a sudare freddo.

Ne stavano arrivando due.

Parata alta, rotolamento sulla destra, schiva, disarmo, pugno in faccia, crollo, salto all'indietro, parata, disarmo, pugno allo stomaco, gomitata in faccia. Fuori due.

Anora cinque.

Eric si gratto il braccio, che, sorprendetemente, era più liscio e bagnato del previsto, ok, stava sudando, ma non così tanto.

Si controllò il braccio.

Lo avevano preso.

Era una ferita superficiale, ma il sangue colava lo stesso.

-... Bastardi....!- Disse Eric, levando del sangue dalla ferita.

-Ora non fai più il gradasso, Ichigo?- Rise grassosamente il capo.

Improvvisamente volò, letteralmente, sulla destra,

Al suo posto, atterrò un ragazzo alto, con i capelli corti, sbrizzolati e arancioni.

-Mi hai chiamato, grassone?- Chiese il ragazzo.

-Tu.... che cazzo vuoi? Cerchi guai?- Rispose il capo, alzandosi e pulendosi il sangue alla bocca.

-Voglio solo picchiarti, niente di più, mi hai sfidato, no?-

-Chi diavolo sei?-

-Ichigo Kurosaki, 15 anni, molto piacere.- Disse il ragazzo sorridendo.

-Ichigo? Ma allora tu chi diavolo sei?!- Chiese il grassone indicando "L'altro Ichigo".

-Eric Cross, 15 anni...- Rispose sorrdendo e facendo l'inchino. -... è stato un vero piacere farti il culo.-

-Volete morire? Ragazzi!- Disse nuovamente il grassone.

Altri 5 ragazzi, armati di coltelli uscirono dalla folla che si era accumolata attorno allo scontro, creando un'arena.

-10 contro 2? Che bastardi!- Disse sorridendo Ichigo. Poi si girò verso Eric.

-Hey, Eric, giusto? Ce la fai ancora a combattere?-

-Certo, non c'era neanche bisogno di chiederlo.- Rispose sorridendo a sua volta.

I due si affiancarono e si misero in guardia, e, come se fossero una sola persona, dissero: -Fatevi sotto, merde!-

I teppisti caricarono ancora una volta, arrabbiati più che mai.

Lo scontro durò all'incirca qualche minuto.

Eric e Ichigo avevano i visi gonfi per le botte e il sangue che gli colavano dall'estremità della bocca.

Ma sorridevano.

Degli avversari, non ne era rimasto nulla.

I 10 teppisti giacevano a terra, contorcendosi dal dolore e chiedendo aiuto alla mamma.

-Vittoria.- Disse Ichigo rivolgendo uno sguardo a Eric.

-Vittoria.- Rispose a sua volta il ragazzo.

-Hey, voi! Cosa state facendo?! Non potete fare queste cose qua!- Urlò uno degli insengnati che fino a quel momento erano rimasti nascosti nella folla.

-Voi due venite con me!- Disse furioso un'altro e prendendo per le orecchie Ichigo e Eric. I ragazzi si dimenarono innutimente, scortati da 6 o 7 professori, si diressero in presidenza.



Un'ora dopo.



Ichigo e Eric erano in infermeria, ancora intontiti dalla romanzina del preside.

Ichigo, in particolare, era quello che era stato rimproverato di più.

Successivamente, grazie all'arrivo della polizia, la faccenda si chiarì: Eric se la cavò grazie all'autodifesa, loro avevano attaccato per primi, Ichigo invece se la cavò per assistenza, poichè aveva soccorso una persona in difficoltà.

-E così ti chiami Eric, giusto?- Chiese Ichigo, accenando ad un sussulto per colpa del disifettante dell'infermiera.

-Si, Eric Cross, sono un italo-inglese, 15 anni.. se ben ricordo, ti chiami Ichigo Kurosaki, 15 anni. Sbaglio?-

-Affato. Che sezione sei? Io Seconda A.-

-Non lo so. Pultroppo quei tizi mi hanno interrotto propio quando stavo per scoprirlo...- Eric venne interrotto dall'irruzione di un gruppo persone.

-Ichigo!- Urlava un ragazzo con gli occhiali, dall'aria del solito secchione.

-Ma che...?! Non avete lezione? Non potete stare qui!- Urlava, innutilmente, l'infermiera.

-Ichigo! Stai bene?- Chiese un omone alto, uno che sembra venire dal messico.

-Ichigo eravamo tutti preoccupati per te!- Diceva un'altra ragazza, con i capelli arancioni lunghi e prosperosa.

-Ichigo, non appena lo abbiamo saputo, siamo subito venuti qui.- Diceva un'altra ancora, stavolta più piccola e più simile ad un furetto.

-Ichigooooo!!!- Urlava a perdifiato un'altro, lanciandosi verso quest'ultimo a braccia aperte.

Fu ricambiato con un pugno in faccia.

-Wow, se tratti così i tuoi amici, io non voglio essere tra questi- Disse ironicamente Eric guardando il cadavere del ragazzo.

-Solo, con lui, non ti preoccupare, fino a quando non ti comporti come questo, non ti tratterò male. In ogni caso, sto bene ragazzi, vi ringrazio.- Rispone con risolutezza Ichigo.

-Ichigooo...- Continuava a ripete in lacrime quello a terra.

-Ah, che sbadato. Ragazzi, lui è Eric Cross, Eric, loro sono i miei amici: questa con i capelli arancioni è Inoue Orihime, questo con gli occhiali è Uryū Ishida, lui invece è Yasutora Sado, ma io lo chiamo Chad, lei è Rukia, lei Tatsuki Arisawa e infine lui è Mizuiro Kojima.-

-Piacere.- Si dicevano mano a mano che si presentavano.

Infine, Eric spostò lo sguardo su quello a terra, che in lacrime, gli abbracciava le gambe.

-I..io sono Keigo Asano.. Ichigooo cattivooo non mi hai presentatooo buhuhuhu!!- Piangeva pietosamente.

-Già... è vero... lui è Keigo.. non farci caso.- Sorriso compiaciuto Ichigo.

-Eric!- Urlava sua sorella, che intanto si faceva spazio nel gruppo di nuovi amici.

-Eric! Stai bene?!- Chiedeva quasi in lacrime Akane.

Ichigo arrossì.

Eric gli diede una rapida occhiata: non ci volle molto per capire. Ma non ci fece caso.

-Sto bene, grazie. Akane, questi sono Ichigo e dei suoi amici.-

-Piacere.- Disse facendo l'inchino.

-Ok, siete a posto, tornate in classe.- Disse l'infermiera, alzandosi e andando a lavarsi le mani.

-Ottimo... ehm... Akane, non è che hai visto in quale classe sto?- Chiese imbrazzato il fratello.

-Si, sei della Seconda A.-

-Fantastico! SIamo tutti nella stessa classe...- Disse ansioso Ichigo.

Improvvisamente, un cellulare squillo.

Tutti guardarono Rukia, che a sua volta guardò Ichigo.

-Andiamo in bagno!- Dissero tutti, e in un battito di ciglia, nella stanza, erano rimasti solo Eric, Akane e l'infermiera.

-Bè... compagnia strana, non è vero fratello?-

-Già... va bè, avranno i loro motivi, in ogni caso è meglio che torniamo in classe, ci vediamo nella pausa pranzo, ciao Akane!- Disse Eric alzandosi e dirigendosi verso l'uscita.

-Si, hai ragione, ciao!- Rispose la sorella.



Poco tempo dopo.



-Oh.. no... non ho chiesto dove si trova la Seconda A... hahaha... ufffa.. sono un cretino... e adesso?- Si disse tra sè e sè Eric, che intanto si era persone nella scuola.

Improvvisamente, con la coda dell'occhio, vide un'ombra.

-Gyaaaaaah!!- Urlò l'ombra.

Eric si girò di scatto, e, attraverso le finestre, vide un mostro.

-Aaaah!- Urlò buttandosi a terra.

Immediatamente dopo, rialzò lo sguardo.

Vide Ichigo, Ishda, Rukia, Sado e Orihime dirigersi verso il mostro... ma le divise di Ichigo e Rukia erano diverse... erano vestiti di nero.

-Ma che succede?- Si chiese guardando apparire improvvisamente altri mostri e vedendo Ichigo e gli altri scontrarsi con essi.

-... che sia.. uno spettacolo? Ma certo, nella scuola nessuno sta dicendo niente, si vede che stanno facendo delle prove! Ora capisco il perchè della fretta. I mostri sono davvero fatti bene! Quando tornano, devo chiedere loro se posso partecipare anchio!- Continuò Eric, e, come se niente fosse, ritornò alla ricerca della sua classe perduta.

La battaglia infuriava, e i rumori si fecero sempre più forti.

"Wow... questa scuola ha un tasso di concentrazone altissimo! Chissà come fanno a studiare con tutto questo baccano!" Continuò a pensare Eric godendosi lo spettacolo.

"Ho deciso: aspetterò Ichigo e gli chiederò dovè la nostra aula, intanto salgo sulla terrazza e mi godo lo spettacolo."

E a passo veloce si diresse verso l'alto.

Pochi minuti dopo, raggiunse l'esterno e compiaciuto, si affacciò, godendosi le prove di teatro di Ichigo.

Le esplosioni e le grida erano sempre più frequenti e numerose.

Eric si sedette e si guardò intorno.

Improvvisamente, una ragazza con i capelli rossi, vestita nello stesso modo di Ichigo e Rukia, con una spada sul fianco.

-Heilà!- Disse con il sorriso Eric.

La ragazza non lo degnò di uno sguardo.

-... anche tu fai parte dello spettacolo? Mi dici come fanno? Sono così reali!-

La ragazza lo fissò, poi, come se niente fosse, ritornò a fissare lo scontro.

-Hey! Parlo con te!- Parlò infuriato Eric, toccandogli la spalla.

La ragazza, sussultò e con un'abile mossa, buttò giù Eric, rendendolo inerne e con la spada puntata sul collo.

Poi ci fu solo silenzio.

Eric fissava la ragazza, la ragazza fissava Eric. E basta.

-Tu... puoi vedermi?- Chiese la ragazza, mentre il suo volto cambiava da ostile a confusa.

-Certo.. fino ad ora stavo parlando con te, non sono mica cieco.-

La ragazza reinfoderò la spada,

-Senti, una domanda: ma come li fate dei mostri così reali? E gli effetti speciali? Sembra tutto vero!- Disse Eric alzandosi e pulendosi la divisa.

La ragazza lo guardò ancora più storto.

-Mostri? Efffetti speciali?- Chiedeva sempre più confusa.

-Sei vestita come Ichigo e Rukia, che spettacolo è? Posso parteciapare?-

-Spettacolo? Ma di che stai parlando?-

-Ma mi prendi in giro?!- Chiese infuriato Eric.

-Ma di che..- L'espressione della ragazza mutò.

-A terra!- Urlò buttando Eric al suolo e facendogli da scudo umano.

-AAAAH!!-

Eric riaprì gli occhi, e davanti a sè vide un'enorme macchia rossa scuro.

Curioso allungò la mano e la toccò con un dito, infine l'annusò.

La faccia di Eric si trasformò.

Il panico e la paura vennero a galla nella coscienza di Eric.

Gli occhi si spalancarono, il corpo cominciò a tremare.

Era sangue, e quei mostri erano veri.

-AAAAAH!- Urlò qualcuno.

Eric spostò lo sguardo e vide sua sorella sollevarsi da terra, catturata da una specie di tentacolo.

Eric riprese il controllo di sè.

-AKANE!- Urlò a sguarcia gola e alzandosi.

-ERIC! AIUTO!! CHE STA SUCCEDENDO!? FRATELLONEEE!!- Urlò andando a sbattere e svenendo.

-AKANE!!! NOOO!- Urlava Eric, avviandosi verso sua sorella.

-Fe...fermati!- Urlò la ragazza, tenendogli una cavigla con una mano e la ferita con l'altra.

-Moriresti!-

-No! Devo andarla a salvare! Quei mostri si stanno avvicinando a lei!-

La ragazza guardò Ichigo e i suoi amici, erano troppo lontani per sentire il suo potere spirituale, bisognava amplificarlo.

-D'accordo.. in tal caso... non cè altro modo.-

-Cosa?! Lasciami andare!-

-Maledizione! Aspetta! Vuoi salvarla?-

-Si!-

-Allora fermati! Se andrai lì ora, morirai sia tu che lei! Se vuoi avere una speranza di salvarla, ascoltami!- Disse trascinandosi vicino alla rete di protezio della terrazza, creando una scia di sangue.

-Fai presto!-

La ragazza afferrò l'elsa della sua spada e la puntò verso Eric.

-Se vuoi salvarla, devi diventare uno shinigami a tua volta!-

-Shi..nigami? Un dio della morte?-

-Esatto! Io sono una shinigami! Ichigo è uno shinigami! Rukia è una shinigami! Chiuque sia vestito come me è uno shinigami! Il nostro compito è uccidere quei abomini che stanno per uccidere tua sorella! Chiunque sia vestito come me, ha la forza per salvare queste persone!- Urlava sputando sangue.

Eric si girò verso i mostri, che a passo serrato, avevano quasi raggiunto Akane.

-Ok! Come vuoi! Diventerò un dio della morte, uno shinigami, un pagliaccio, la morte! Ma ti prego! Fammi salvare mia sorella!- Disse con le lacrime agli occhi.

-Molto bene. Argh... questa spada.. falle perforare il tuo cuore.. ti passerò parte dei miei poteri, abbastanza da uccidere quelle cose...- Eric si mosse più velocemente del previsto.

Prese la punta della spada e si infilzò al cuore.

Un dolore lacerante gli percosse il corpo.

Eric sopportò.

-E... e ora?- Disse con la poca voce che riuscì ad estrarre dai suoi polmoni.

-Idiota. Se avessi aspettato avrei dimezzato il dolore che avresti normalmente sofferto. Ma ormai..-

La ragazza chiuse gli occhi.

-Riverserò in te una piccolissima parte del mio potere, abbastanza da richiamare Ichigo. E nient'altro.-

Eric spalancò gli occhi.

-COSA?!-

-Non commetterò lo stesso errore di Rukia-Sama... ti darò un quindicesimo del mio potere, abbastanza per richiamare Ic..ichigo, ci penserà a loro a quei mostri, che noi chiamamiamo Hollow.-

-Mi hai ingannato!-

Eric si allontanò immediatamente.

-Mi sei solo servito come amplificatore, ora se ho ragione Ichigo dovrebbe...- La ragazza si fermò e rimase a fissare Eric, con gli occhi spalancati.

Un flash bianco l'accecò per un istante.

Appena il flash sparì, che fu questione di un momento, Eric era in piedi davanti a sua sorella, con alle spalle 5 Hollow mutilati che si stavano dissolvendo nell'aria.

-Akane.. stai bene?- Gli chiese inginocchiandosi.

Nessuna risposta.

-Ghyaaaaa!!- Urlarono altri Hollow.

Eric si girò.

Decine e decine di Hollow soprastavano sulla scuola.

-Non vi perdonerò per quello che avete fatto!-

Eric sfoderò la sua spada, una normalissima spada samurai, ma nera. Nera come il peccato.

-...io.. non... avrò.. pietà.- Sussurò Eric-

In un battito di ciglia, si ritrovò in mezzo a loro e quelli che lo circondavano, ora si stavano dissolvendo.

Eric cominciò a menare fendenti a destra e a sinistra.

La shinigami guardava quello spettacolo, ad occhi aperti.

Aveva dato a quel tizio una piccolisssima parte del poco potere spirituale che aveva... com'era possibile che stesse uccidendo tutti quei Hollow come se niente fosse?

Li tagliava come se con un coltello incadescente, stesse tagliando del burro. Come niente, si dividevano e si dissolvevano.

Ad ogni battito di ciglia, gli hollow diminuivano di almeno una decina.

Per una shinigami del suo livello, era impossibile fronteggiare quel numero di Hollow, figuriamo uno Shinigami improvvisato.

Ma quel ragazzo, ne aveva appena abbattuto almeno un centinaio, e non aveva neppure l'ombra della stanchezza.

In meno di un minuto, tutti gli hollow erano in fuga.

La shinigami continuò a fissare Eric, che a sua volta uccideva gli Hollow troppo lenti o troppo spaventati, che erano in molti.

-Ma chi è questo tizio?- Si chiese senza distrogliere lo sguardo da quel genocidio.

La shinigami tremò.

Aveva paura.



 

     


                     





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