FanFiction Death Note | Alla luce del sole di MarySaeba92 | FanFiction Zone

 

  Alla luce del sole

         

 

  

  

  

  

Alla luce del sole ●●●●● (Letta 1435 volte)

di MarySaeba92 

7 capitoli (conclusa) - 7 commenti - 1 seguace - Vietata ai minori di 14 anni

    

 

Sezione:

Anime e MangaDeath Note

Genere:

Drammatico - Erotico - Romantico

Annotazioni:

Nessuna

Protagonisti:

Non indicati

Coppie:

Non indicate

 

 

              

  


  

 Capitolo Uno 

Una fanfiction composta da più capitoli, ma non eccessivamente lunga. L e Light vivono la loro storia d'amore in segreto, anche se desidererebbero tanto comportarsi come una normale coppia. La catena che li unisce, Light che non ha i ricordi di Kira, L ch...


  

Avrebbe voluto toccarlo. Avvicinarsi a lui e accarezzargli la guancia. Lievemente.
Così come faceva suo padre quando passava per la cucina e si soffermava a regalare a sua madre un bacio o una sottile carezza. Lui non poteva farlo.
Erano così vicini, a causa di quella catena; ma davanti a tutti dovevano mantenere le distanze. Era ingiusto. Lui desiderava stare con L. anche se avevano accordato di vivere la loro relazione di nascosto, era troppo frustrante sapere che gli bastava allungare la mano per sfiorarlo e non poterlo fare.
Doveva aspettare la sera, quando sarebbero stati soli, nella loro stanza, e finalmente si sarebbero amati.
Però lui non desiderava solo momenti passionali e frenetici. Voleva che si comportassero come una normale coppia. Un lieve bacio sulla fronte, un altro, piccolo, sulle labbra, e poi sfiorargli i capelli morbidi.
Lo guardò, era concentrato sul monitor, una mano portava alla bocca un bignè.
Sospirò. Lui...lui lo amava e desiderava che tutti lo sapessero.
Era così sbagliato? Così anormale?
Chissà gli sguardi degli altri, se lo avessero saputo. Ma Light era stanco di averlo così vicino, eppure lontano migliaia di chilometri.

Il sole aveva già salutato il cielo nella silenziosa promessa che sarebbe tornato il mattino successivo. I due ragazzi erano immersi nella vasca traboccante di schiuma, Light poggiava il capo sul petto di L, gli accarezzava un fianco mentre Ryuzaki gli sfiorava i capelli castani, lisci. Non parlavano.
Light sollevò la testa e incatenò gli occhi ai suoi. Si guardarono a lungo, scrutando ogni sfumatura del viso dell'altro.
Light lo baciò. Quel bacio casto e timido che desiderava donargli durante il giorno.
L accentuò la presa sui suoi capelli e lo spinse ad andare oltre quel contatto etereo.
Fece scivolare la lingua in quelle labbra candide che tanto adorava e a cui si sarebbe incollato per sempre.
Si sistemò meglio sul corpo del ragazzo, magro ma non fragile, aprì di più la bocca e lo baciò con passione, ma lentamente, per assaporare ogni movimento della sua lingua.
Gemette. Le mani di Ryuzaki erano andate a tastare i suoi pettorali, l'addome, le gambe.
Sorrise, mentre i fremiti lo scuotevano. Scese con le labbra sul collo di Ryuzaki, mordicchiò la sua pelle bianca, lo sentì ansimare aggrappandosi alle sue cosce.
Stava benissimo, Light. Era quello il suo posto, l'abbraccio di L era ciò che gli occorreva per sentirsi completo.
Ryuzaki gli sfiorò il viso e lo coprì di piccoli baci sulle guance, sulla fronte, sulle palpebre e sul mento.
“Usciamo...” mormorò sulle sue labbra. “Perchè?” si stupì di riuscire ancora a parlare. Era totalmente perso in lui, e in quella stanza vi era un profumo così intenso da stordirlo. “L'acqua sta diventando fredda...” In effetti, cominciava a tremare. Light lo abbracciò e lo baciò. “D'accordo...” Uscì dalla vasca e si legò un asciugamano attorno alla vita; poi ne prese un altro, più grande, e invitò Ryuzaki ad alzarsi. Lo avvolse interamente, lasciando solo il viso scoperto. Gli accarezzò le guance, e lo baciò di nuovo.
L circondò il suo collo con le braccia, gli disegnò piccoli cerchi sulla pelle liscia e bagnata, tremando stavolta di desiderio.
Sempre con le labbra unite, arrancarono verso il letto e Light lo fece distendere sotto di sé. Arrotolò una ciocca dei capelli neri e fradici di Ryuzaki attorno un dito, poi quel dito passò sulla fronte, sul naso e sulle labbra del detective.
La catena era gelida, i corpi caldi e dolci. Il profumo di cioccolato e fragole di Ryuzaki interagiva con quello del bagno-schiuma creando una fragranza che Light respirò a pieni polmoni. Gli strofinò i capelli disordinati e si smarrì in tenere carezze sul viso del detective. Tirò fuori un braccio dal grosso asciugamano bianco, posò un bacio su ogni suo polpastrello, sul palmo, sul polso. Continuò nella sua delicata operazione, scoprendo la pelle d'avorio del suo amante e ogni volta dedicando sensuali attenzioni ai lembi di carne esposti al suo sguardo.
Baciò il collo, la clavicola e giù, sullo sterno, solleticò il capezzolo col naso, lo baciò con dolcezza, trattandolo come una pietra preziosa, un qualcosa di estremamente raro e dall'enorme valore. I suoi baci proseguirono sul ventre piatto, sempre più teso, L si lasciava andare a sospiri di mera voluttà, adorando le labbra di Light che come leggerissimi petali si posavano sulla sua pelle. I baci erano accompagnati dalle dita di Light che si muovevano sulle braccia e sui fianchi di L, come stessero viaggiando su un pianoforte, e suonavano con tanta passione da comporre una vera melodia su quel corpo minuto che lo attraeva da morire. Piccoli baci intorno all'ombelico, carezze sulle gambe.
“L-Light...” gli piaceva da impazzire quel rantolo rauco, gli piaceva rendersi conto che era proprio lui a ridurlo così, tremante, alla sua mercè.
Cercò ancora le sue labbra, le trovò umide, L agguantò la sua nuca e con l'altra mano slegò l'asciugamano ancora attorno alla sua vita. I due corpi, ora completamente nudi, si strofinarono, si incastrarono, il colorito ambrato di Light con l'algido candore di L.
I baci erano sempre più sfacciati, i respiri affannosi, le carezze smaliziate.
L gli accarezzava la schiena; il suo corpo era pulito e levigato, morbido, così tiepido e da quel profumo che non poteva smettere di amare.
Erano due corpi avvinghiati, privi di pudore o paura, che si attorcigliavano sul letto, disfavano le lenzuola e la catena tintinnava, ma loro non udivano nulla, se non i reciproci gemiti e gli ansimi rochi.
La bocca di Light era piena di lui, e non poteva credere di volerne ancora. Non poteva più resistere. Lo voleva, lo voleva intorno a sé, a scaldarlo con il suo ardente antro.
Lo prese. Continuò a baciarlo, con foga, ora dentro di lui, pieno di un calore che conosceva già e che gli faceva dimenticare totalmente di avere un cervello pensante.
L sembrava così piccolo fra le sue braccia, gemeva senza ritegno riempendogli le orecchie di un suono afrodisiaco, estasiante.
“Light...” le sue labbra continuavano a mugolare il suo nome.
Light sorrise nel sudore che ricopriva il suo corpo, gli lasciava quel sapore salato e intinto nell'amore che avevano appena consumato, come di consueto in quegli ultimi tempi.

Abbracciati. Stretti, sotto le lenzuola, talmente uniti da essere quasi un unico individuo.
Light sentiva di volergli confessare quello che ultimamente stava provando e logorava un po' la felicità di quei momenti così piacevoli. Aveva però timore che L si sarebbe arrabbiato, o peggio, scansato da lui. Ma voleva essere sincero.
Gli posò un bacio sulla punta del naso.
“Sai, Ryuzaki...”

TO BE CONTINUED...

 

     


                     





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